LA LINEA GENERALE
Time4child ha contribuito a realizzare due progetti con due scuole del territorio lombardo vincitrici di due bandi del Ministero dell’Istruzione, mettendo a disposizione di quest’ultime la piattaforma digitale sulla quale dal 9 al 22 novembre 2020 si è tenuto l’evento digitale Time4child – Keep in mind: your future is now e il supporto alla stesura dei progetti stessi.
Durante il mese di Novembre, in occasione del lancio della piattaforma dell’evento di Time4Child, il primo evento digitale pensato per i ragazzi di tutte le fasce di età, la Dott.ssa Francesca Maisano, psicoterapeuta ed esperta di fenomeni adolescenziali ha effettuato con i ragazzi dei due Istituti una serie di incontri volti al confronto sui temi e problematiche più diffuse in questo particolare momento storico pandemico. Partendo dagli argomenti scelti dai ragazzi e in particolare sulla DAD e sul fenomeno del bullismo e la sua estensione in rete. Successivamente insieme ai ragazzi si è riflettuto sugli strumenti necessari per proteggere la loro privacy, spiegando come impostare la loro su social: Facebook, Instagram e Whatsapp. Favorendo così un uso critico e consapevole dei new media. Sono stati dati ai ragazzi una serie di consigli, quali: rispettare gli amici virtuali come gli amici reali, anche perché molto spesso sono le stesse persone; bloccare chi ci infastidisce e segnalare il profilo; parlare di ciò che accade con qualcuno di cui ci si fida, senza tenersi tutto dentro; confrontarsi sulle potenzialità e gli aspetti negativi della DAD.
Al termine degli incontri, ciascun ragazzo ha espresso in forma scritta o video quello che il fenomeno ha rappresentato per loro. L’espressività dei loro pensieri ha permesso di poter riflettere sull’importanza di significare le proprie emozioni e i propri pensieri senza aver paura del giudizio degli altri.
IL RACCONTO DELLA PSICOTERAPEUTA
Il viaggio della peer to peer al tempo del Coronavirus è stato pensato a seguito di un senso di smarrimento iniziale per tutti e in particolare per gli adolescenti che si sono ritrovati ad affrontare una nuova riorganizzazione sia da un punto di vista fisico, sia da un punto di vista mentale. Nella complessità e confusione di questo momento Time4child ha messo in campo strategie e strumenti pratici e di pensiero per affrontare in modo costruttivo la sfida di questa pandemia. Così inizia il nostro viaggio con i ragazzi delle scuole medie e delle scuole superiori, lasciando loro quello spazio vitale che la stagione della loro vita segna con l’adolescenza. Come psicoterapeuta, che ha fatto del suo lavoro una specializzazione verso questa fase specifica, conosco bene il maremoto che i ragazzi in preadolescenza e in adolescenza si trovano a fronteggiare in tutti gli aspetti, da quelli fisici a quelli psichici. Una metamorfosi che al tempo del Covid-19 è diventata per gli adolescenti un diluvio universale. Venute meno alcune delle certezze istituzionali come la chiusura degli Istituti Scolastici e non solo, ai ragazzi è stato chiesto di attrezzarsi per fronteggiare tutto questo. Partendo proprio da questo ci siamo organizzati per raggiungerli e allontanarli dalla tempesta, non quella pienamente interiore, che appartiene a questa fase di vita ma da quella esterna creatasi con la pandemia. Tutto è pronto: ci si prepara, ci si organizza, gli incontri vengono calendarizzati e attraverso la piattaforma prosegue questo viaggio. Con i ragazzi ci ritroviamo durante la settimana, ci incontriamo da remoto e a volte mi domando se tutta l’emotività possa attraversare lo schermo per raggiungere le loro menti e il loro mondo interno. Valorizzare i loro aspetti emotivi soggettivi diventa la base di partenza, mi sento responsabile di costruire qualcosa insieme a loro, qualcosa di bello, qualcosa che parta da loro e che possa assumere una nuova lettura al periodo che stanno vivendo. In questo modo scopro che i ragazzi hanno tanto da dire, hanno pensato molto alla pandemia e alla sue ripercussioni. Questo è stato il presupposto per affrontare insieme il nostro viaggio, un nuovo modo di stare insieme e di convivere e condividere pensieri, dubbi, paure, ansie, incertezze. Abbiamo pensato in piccole dosi durante i nostri incontri, abbiamo visto filmati di vari argomenti e tematiche a loro vicini come per esempio il bullismo e il cyberbullismo, l’importanza dell’uso corretto della rete, la legalità, il tempo presente e quello futuro. Siamo passati a trattare tutti quei momenti che gli adolescenti hanno vissuto in prima persona: restare a casa, fare la DAD, stare lontano dai loro amici, interrompere tutte le loro attività extrascolastiche. Proseguendo è stato possibile per loro guardarsi intorno tra gli affetti, come per esempio i loro genitori, i nonni, i fratelli o sorelle, gli amici. Così il nostro viaggio è continuato e i ragazzi hanno avuto lo spazio e il tempo per raccontare come hanno vissuto questi mesi. Per alcuni di loro è stato molto difficile e doloroso, per altri ancora resta ad oggi difficile ripartire, per altri è stato possibile raggiungere nuove riflessioni e nuove consapevolezze. Da questo viaggio fatto insieme, gli adolescenti hanno prodotto alcuni lavori che parlano del loro modo adolescenziale, storie, frasi e pensieri di ragazzi per i ragazzi. Questa esperienza da remoto porta con sé una riflessione che tutti noi dobbiamo fare: resta fondamentale aiutare gli adolescenti a riconoscere e affrontare il dolore attraverso il loro bisogno di essere visti, di essere guidati e accompagnati alla riparazione, per ritrovare la strada da percorrere in un equilibrio psico-fisico che riporta all’esistenza di essere ed esserci. I ragazzi con le loro voci e le loro riflessioni ci aprono il cuore e ci ricordano che la distanza si dissolve, quando si ritrova o si trova l’esistenza di essere amati, visti e considerati, per riprende e continuare a vivere. E anche quando come oggi sembra impossibile respirare, loro ci ricordano che è possibile attraversare la tempesta e ritornare a risplendere, rigenerando e creando nuove possibilità per tutti.
Entrambe le scuole hanno realizzato dei lavori di fine progetto.
“INSIEME CONTRO LA POVERTA’ EDUCATIVA” (Bando: Povertà educativa con l’I.S.I.S. A. BERNOCCHI – Milano)
Abstract progetto
L’istituto scolastico ha individuato nel progetto Time4child 2.0 – Edizione digitale della Cooperativa sociale Time4child – lo strumento ideale per contenere il disagio e ridurre la dispersione scolastica, in un contesto ad elevata complessità, caratterizzato da grande variabilità di condizioni socio-economiche e culturali e differenti bisogni educativi. Attraverso la metodologia del Peer Learning in un ambiente digitale fornito dalla piattaforma, si intende guidare il processo di sviluppo delle competenze per una cittadinanza attiva.
Descrizione del progetto
Obiettivi macro del progetto
L’obiettivo principale del progetto è rappresentato dalla volontà di mettere al centro del sistema educativo gli studenti dell’Istituto, al fine di diminuire il fenomeno preoccupante della dispersione scolastica e dell’abbandono precoce del percorso di studi, dando vita ad un ambiente scolastico nel quale si stia bene e creando un tessuto adatto per stimolare il desiderio e la voglia di imparare, di conoscere, di sapere, di fare ricerca. L’utenza alla quale il progetto si rivolge presenta una grande variabilità di condizioni socio-economiche e culturali che generano differenti bisogni educativi all’interno della popolazione scolastica. Una recente indagine sul territorio ha evidenziato una forte incidenza tra i giovanissimi di dipendenze di vario genere, spesso associate ad una scarsa motivazione all’impegno scolastico. Per contrastare questo tipo di fenomeni si mira in particolare a elaborare un progetto formativo unitario, centrato sul potenziamento e la formazione integrale della persona, privilegiando lo sviluppo di competenze chiave trasversali a tutti i saperi, ripensando gli insegnamenti secondo una visione più organica che superi la dimensione strettamente disciplinare. Si intende inoltre guidare il processo di acquisizione, sviluppo e valorizzazione delle competenze acquisite in ambiti non formali attraverso metodologie basate sulla cultura digitale.
Lo strumento
L’istituto scolastico ha individuato nel progetto Time4child 2.0 – edizione digitale della Cooperativa sociale Time4child, lo strumento ideale per perseguire gli scopi sopra elencati.
Dal 9 al 22 novembre 2020 si è tenuto, infatti, il più grande evento digitale mai creato per bambini e ragazzi anche grazie all’uso di una piattaforma unica nel suo genere, che potrà essere utilizzata dall’Istituto come vero e proprio strumento didattico, uno spazio di educazione virtuale ed avanzato per i giovani in età scolare – una categoria particolarmente colpita dalle limitazioni della quarantena e del post quarantena.
Eventi live e in streaming, laboratori, stand, convegni legati ai 4 gradi temi di Time4child: cibo, mente, salute e sostenibilità, consentiranno agli studenti, grazie al taglio della piattaforma fortemente “educational” di fruire di una user experience coinvolgente grazie all’utilizzo di strumenti didattici interessanti e mai banali.
Lo scopo è trasmettere valori positivi e competenze ai più giovani, quali la consapevolezza della realtà che ci circonda e la necessità di rendere il mondo sostenibile attraverso una formula educativa che coniuga al tempo stesso gioco, divertimento ed istruzione.
Il progetto
L’I.S.I.S. Bernocchi ha costruito per gli studenti divisi per fasce di età e bisogni formativi, insieme a Time4child ed agli esperti forniti dai soggetti partner, dei percorsi dedicati per delle vere e proprie “gite digitali”. Gli studenti potranno navigare tra seminari interattivi, laboratori live e on demand e panel di approfondimento unici nel loro genere.
Nella prima fase, attraverso il peer learning si è lavorato sul potenziamento delle abilità individuali degli studenti e sulla prevenzione di comportamenti socialmente negativi (come bullismo e cyberbullismo) attraverso il percorso dei temi seguiti.
In una seconda fase si è affidata agli studenti la responsabilità di trasferire le conoscenze acquisite ai loro compagni, per fare in modo che la conoscenza si trasmetta tra “pari grado”, tra persone simili per età, status e problematiche, in quanto non detentori del ruolo di insegnanti ma di tutor, persone con cui intraprendere uno scambio attivo di idee ed esperienze.
Attraverso l’utilizzo dello stesso linguaggio dei destinatari, perfettamente compreso e accettato, si è favorito l’apprendimento e si sono rafforzati fiducia e rispetto.
Nel corso dell’anno scolastico si continuerà a lavorare sui temi affrontati durante l’evento.
L’approccio metodologico che prevede il coinvolgimento dei minori attraverso un percorso di peer education: la metodologia della peer education, o educazione tra pari, comporta un radicale cambio di prospettiva nel processo di apprendimento, ponendo gli studenti al centro del sistema educativo. Il focus è sul gruppo dei pari, che costituisce una sorta di laboratorio sociale, in cui sviluppare dinamiche, sperimentare attività, progettare, condividere, migliorando l’autostima e le abilità relazionali e comunicative. La peer education consente di veicolare con maggiore efficacia l’insegnamento delle life skills, competenze indispensabili per il raggiungimento del successo formativo da parte di ogni studente.
Il progetto si è posto come obiettivo quello di formare un gruppo di tutor/mentor al fine di sfruttare il potere relazionale tra pari come fattore protettivo per prevenire ed identificare episodi dipendenza, di bullismo e cyber-bullismo e generali condizioni di disagio tra gli alunni di tutte le classi coinvolte.
L’area dedicata
L’Istituto scolastico ha avuto un’area dedicata all’interno della piattaforma di Time4child per promuovere i progetti svolti e le best practices dell’Istituto alle altre realtà scolastiche italiane.
Risultati attesi
Essere al centro significa fare e il primo risultato atteso è proprio un miglioramento dei risultati scolastici attraverso il learning by doing, in quanto una delle migliori tecniche per comprendere a fondo tematiche e concetti complessi è quella del “fare” attraverso l’operare e le azioni. Gli studenti peer seguiranno attivamente per primi i laboratori e i seminari di Time4child per riportare poi l’esperienza e le tematiche ai propri coetanei.
I peer facilitano anche la riflessione che segue l’azione, permettendo agli altri studenti di acquisire consapevolezza delle proprie azioni: parliamo quindi di learning by doing accompagnato dal learning by thinking.
Questo sistema di trasmissione delle conoscenze ha diversi vantaggi, sia per i peer, sia per i coetanei. Migliora l’autostima dei peer, li mette alla prova, migliora le loro abilità relazionali e di comunicazione. I coetanei apprendono i concetti più facilmente, in un ambiente di lavoro in cui si sentono a proprio agio, senza voti o giudizi, sviluppando anch’essi competenze e risorse. La peer education, inoltre, proprio perché favorisce rispetto reciproco, fiducia e cooperazione tra pari, è considerarsi anche un sistema di prevenzione verso fenomeni negativi, come il bullismo. Il principio di similarità, infine, permette specialmente agli adolescenti di affrontare argomenti e temi che difficilmente si discutono con gli adulti. Un ulteriore elemento è quello di poter far raggiungere maggiore consapevolezza sull’uso delle tecnologie da parte dei ragazzi.
Per promuovere la motivazione allo studio, il benessere a scuola e l’integrazione/inclusione di tutti gli allievi, soprattutto i più fragili, il progetto si serve della metodologia della “peer learning”
Nella prima fase, attraverso il peer learning si lavorerà sul potenziamento delle abilità individuali degli studenti e sulla prevenzione di comportamenti socialmente negativi (come bullismo e cyberbullismo) attraverso il percorso dei temi seguiti.
In una seconda fase si affiderà la responsabilità agli studenti di trasferire le conoscenze acquisite ai loro compagni, per fare in modo che la conoscenza si trasmetta tra “pari grado”, tra persone simili per età, status e problematiche, in quanto non detentori del ruolo di insegnanti ma di tutor, persone con cui intraprendere uno scambio attivo di idee ed esperienze.
Attraverso l’utilizzo dello stesso linguaggio dei destinatari, perfettamente compreso e accettato, si favorirà l’apprendimento e si rafforzeranno fiducia e rispetto.
L’approccio metodologico prevede il coinvolgimento dei minori attraverso un percorso di peer education: la metodologia della peer education, o educazione tra pari, comporta un radicale cambio di prospettiva nel processo di apprendimento, ponendo gli studenti al centro del sistema educativo. Il focus è sul gruppo dei pari, che costituisce una sorta di laboratorio sociale, in cui sviluppare dinamiche, sperimentare attività, progettare, condividere, migliorando l’autostima e le abilità relazionali e comunicative. La peer education consente di veicolare con maggiore efficacia l’insegnamento delle life skills, competenze indispensabili per il raggiungimento del successo formativo da parte di ogni studente.
Il progetto si pone come obiettivo quello di formare un gruppo di tutor/mentor al fine di sfruttare il potere relazionale tra pari come fattore protettivo per prevenire ed identificare episodi dipendenza, di bullismo e cyber-bullismo e generali condizioni di disagio tra gli alunni di tutte le classi coinvolte.
Nel corso dell’anno scolastico si continuerà a lavorare sui temi affrontati durante le attività legate al progetto.
Con l’aiuto dei docenti, opportunamente informati, saranno individuati i soggetti da coinvolgere nelle attività. I consulenti e gli esperti forniti dall’ASST Fatebenefratelli Sacco (dott.ssa Freancesca Maisano, prof. Luca Bernardo) garantiranno le competenze in campo medico e psicologico mentre le competenze pedagogiche e tecniche saranno apportate dalla cooperativa Time4child.
L’idea di utilizzare la peer education come veicolo di coinvolgimento e disseminazione fornisce uno strumento in più per contrastare i fenomeni di discriminazione e bullismo/cyperbullismo.