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Verso la sostenibilità alimentare: la rivoluzione verde passa attraverso le abitudini a tavola

Le sfide future da affrontare e il Green Deal Europeo: l’obiettivo è raggiungere la neutralità climatica entro il 2050

Nel 2019 il Parlamento europeo, in vista della conferenza delle Nazioni Unite COP25, approvò delle risoluzioni che dichiararono lo stato di emergenza climatica: da quel momento la lotta al cambiamento e la difesa dell’ambiente divennero punti cardine anche delle politiche europee. Un primo passo che ha portato all’implementazione di diversi programmi, uno dei quali rivolti alla produzione agricola, come la Farm to Fork.

Il Green Deal Europeo, infatti, fu il primo passo di una strategia più ampia volta a concretizzare l’impegno europeo: si trattava di un programma ambizioso caratterizzato da una serie di iniziative strategiche aventi come obiettivo quello di raggiungere la neutralità climatica entro il 2030.

Gli obiettivi principali erano diversi come, ad esempio, garantire ad ogni paese membro una crescita economica che sia però sostenibile e non più incentrata sullo sfruttamento delle risorse, fare dell’Europa un continente climaticamente neutro entro il 2050 con emissioni pari a zero di gas serra, e infine far sì che questi cambiamenti avvengano in modo equo, ovvero mantenendo i posti di lavoro e garantendo una riduzione della disuguaglianza sociale.

Per costruire e perseguire un piano di sostenibilità, è necessario rivedere anche le abitudini alimentari, poiché la nutrizione costituisce non solo un elemento chiave per il benessere della società, ma anche per il benessere del pianeta. In Occidente, infatti, le cattive abitudini alimentari hanno portato la diffusione di diverse malattie e patologie correlate, una tra tutte l’obesità.

La filiera industriale che risponde alla sempre crescente richiesta di beni alimentari rappresenta un grave problema per il pianeta, aumentando sempre di più la concentrazione di gas serra nell’atmosfera. Parlare delle emissioni prodotte da questo tipo di produzione non basta: enormi dispendi di acqua ed energia, accumulo di rifiuti e un incalcolabile spreco di alimenti sono tra le più gravi conseguenze del consumo elevato di cibo industriale.

A fronte di questi dati allarmanti, la Commissione europea nel 2020 ha promosso, ad integrazione del piano strategico, il progetto “Farm to Fork”, il piano decennale per guidare i Paesi membri nella trasformazione dell’industria alimentare.

Il programma interviene su diversi aspetti della catena di produzione, dall’agricoltura fino all’etichettatura degli alimenti; passi necessari per rendere l’intera filiera alimentare più trasparente, dando modo ai consumatori di avere a disposizione maggiori informazioni su tutti gli aspetti nutrizionali e sull’origine degli alimenti.

Seguire una dieta variegata, che comprenda tutte le tipologie di cibi seguendo il più possibile la stagionalità, è il modo migliore per garantire al proprio corpo un apporto ottimale ed equilibrato di nutrienti.

Tra gli obiettivi fondamentali vi è infatti la promozione di generi alimentari sostenibili, la riduzione degli sprechi alimentari, la trasformazione del 25% dei terreni europei in aree destinate all’agricoltura biologica e la riduzione al 50% dell’uso di pesticidi chimici entro il 2030.

Affinché questi obiettivi trovino realizzazione, è fondamentale che i governi mettano a punto misure stringenti e soprattutto concrete, la cui efficacia è direttamente collegata a necessarie operazioni di sensibilizzazione dei cittadini, in modo che possano avere gli strumenti necessari per diventare consumatori più consapevoli e attenti, e contribuire quindi alla costruzione di un nuovo modello di abitudini alimentari.

Per la comunità scientifica, infatti, la sfida dei prossimi anni sarà quella di fornire ai cittadini delle opzioni di scelta per un consumo sostenibile del cibo, definendo nuovi stili di vita funzionali e soprattutto a basso impatto ambientale.

È fondamentale ricordare che la salute dell’uomo non può essere svincolata da quella del pianeta ed è più che mai importante mantenere gli equilibri che regolano il legame tra l’uomo e la natura.

Preservare infatti la biodiversità, impegnarsi nella riduzione degli sprechi e acquistare cibi a basso impatto ecologico, oltre ad essere piccole accortezze giornaliere, devono diventare dei pilastri imprescindibili per la messa in atto di una nutrizione sostenibile.

Fonti:

https://www.scienzainrete.it/articolo/nutrizione-sostenibile-salute-dell%E2%80%99uomo-e-del-pianeta/mauro-serafini-daniele-del-rio

https://www.cittadinanzattiva.it/progetti/15841-nutrizione-sostenibile-e-lotta-agli-sprechi.html

 https://www.slowfood.it/la-nuova-strategia-farm-to-fork-che-cose-e-come-funziona-tutto-quello-che-ogni-cittadino-europeo-deve-sapere/

https://temi.camera.it/leg19/agenda/consumo-e-produzione-responsabili/12-consumo-e-produzione-responsabili.html#:~:text=L%27Obiettivo%2012%20promuove%20modelli,vita%20e%20dello%20sviluppo%20economico.