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Le malattie sessualmente trasmissibili (MTS)

Le diverse vie di trasmissione e l’importanza dell’autoprotezione, soprattutto tra le giovani donne.

Le MTS sono più di trenta. Possono essere causate da batteri, fra cui le più frequenti sono l’infezione da clamidia, la gonorrea e la sifilide; da virus, tra cui l’herpes genitale, i papillomavirus, il virus dell’epatite B e C, e l’HIV (Human Immunodeficiency Virus), che causa l’AIDS; da protozoi, come l’infezione da trichomonas; da parassiti, tra cui la scabbia.

Ecco il punto. Poiché la principale via di infezione è il rapporto sessuale, il profilattico usato fin dall’inizio del rapporto, prima di ogni contatto sessuale, resta la migliore protezione, ancorché non assoluta. Importante: a rigore il profilattico andrebbe usato anche nei rapporti anali e orali.

È un tema sul quale è opportuno comunicare efficacemente sia ai maschi che alle femmine.  Sebbene, infatti, entrambi i generi debbano prestare la stessa attenzione all’impiego del preservativo, il messaggio può essere modulato in maniera diversa per affrontare specifiche vulnerabilità o pregiudizi. 

Sono tendenzialmente le donne, infatti, a richiedere l’impiego del preservativo nel rapporto vaginale ma non riservano la stessa attenzione al rapporto anale. Il preservativo, in questi casi, viene frainteso come contraccettivo e non come protezione dalle malattie. Questo spiega perché le donne siano otto volte più vulnerabili degli omosessuali alle MTS per via anale. Anche il rapporto orale è un veicolo di contagio ma, in questo caso, il preservativo è attivamente rifiutato da molti uomini perché “toglie sensibilità”. Queste diversi ostacoli all’uso dei preservativi riducono l’efficacia dell’autoprotezione favorendo una diffusione inquietante di MTS in entrambi i sessi data la crescente promiscuità.

È bene ricordare, inoltre, che le vie non sessuali di trasmissione sono diverse, a seconda del germe in causa. Il sangue può trasmettere l’HIV, i due virus dell’epatite e la sifilide, se c’è un contatto con ferite aperte e sanguinanti (anche le gengive), se ci si scambiano le siringhe, in caso di uso di droghe per via iniettiva, come l’eroina, ma anche in caso di tatuaggi o piercing in situazioni igieniche non controllate e rigorose.

L’attenzione alle MST deve essere estesa anche alla sfera della gravidanza.

La trasmissione “verticale”, da madre a figlio, è possibile se una donna in gravidanza ha un’infezione attiva in corso. I germi più pericolosi sono l’HIV, il virus dell’epatite B, ma anche i batteri che causano sifilide, gonorrea e clamidia, perché possono trasmettere l’infezione al piccolo durante la gravidanza stessa, o durante il parto e l’allattamento. Anche per questo è indispensabile eseguire gli esami pre-concezionali prima della gravidanza stessa, come ben dice il termine, e non a gravidanza iniziata, anche perché alcune infezioni potrebbero essere ancora in fase asintomatica al momento del concepimento, ma già ben diagnosticabili prima, con gli opportuni test. Eppure, meno del 50% delle donne italiane li fa.

Per maggiori approfondimenti vi rimandiamo al sito dal quale questo articolo è stato ispirato: https://www.alessandragraziottin.it/it/articoli.php/Malattie-a-trasmissione-sessuale-ecco-come-si-contraggono?EW_FATHER=31613&ART_TYPE=AOGGI