Il problema della valutazione dell’età biologica – 1° incontro di formazione gratuito
Un incontro di formazione gratuito rivolto ai medici, che fa capo al progetto FAMI 3798 “MSNA 2021 – Crescere insieme”, di cui Time4child è partner, per affrontare il problema, sempre più urgente, della valutazione dell’età biologica dei Minori Stranieri Non Accompagnati.
Time4child, partner del progetto FAMI 3798 “MSNA 2021 – Crescere insieme”, inerente al mondo dei Minori Stranieri Non Accompagnati (MSNA), annuncia, grazie alla collaborazione con il Labanof (Laboratorio di Antropologia e Odontologia Forense dell’Università degli Studi di Milano), l’appuntamento “Il problema della valutazione dell’età biologica”, che vede capofila la Prefettura di Milano e Partner l’ASST Fatebenefratelli Sacco, la Cooperativa Sociale Time4child e la Fondazione ISMU – Iniziative e Studi sulla Multietnicità.
L’incontro si terrà sabato 19 novembre dalle 9.00 alle 13.00 presso l’Aula Magna del Dipartimento di Scienze biomediche per la Salute in Via Luigi Mangiagalli 37, a Milano.
Durante l’appuntamento verrà affrontato un tema complesso, come sottolineato da più addetti ai lavori, che non può più essere rimandato: le modalità di accertamento dell’età negli MSNA.
Il programma della giornata prevede la discussione di diversi argomenti, tra cui l’inquadramento generale MSNA, le best practice di un caso concreto, con analisi finale dei dati e giudizio.
L’obiettivo è favorire l’attuazione del Protocollo multidisciplinare per la determinazione dell’età dei MSNA, mettendo a regime prassi operative replicabili a livello nazionale.
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IL PROGETTO
Contesto del progetto
I minori non accompagnati che hanno attraversato il Mediterraneo per raggiungere l’Italia nel 2020 sono stati 4.687, un aumento del 179% rispetto al numero di MSNA sbarcati nel 2019 (3.007 in più). Nel 2020, i minori non accompagnati hanno rappresentato il 13,7% di tutti gli arrivi via mare (34.154 tra uomini, donne e minori), una percentuale pressoché simile a quella degli anni precedenti (14,2% nel 2016, 13,2% nel 2017, 15,1% nel 2018; 14,6 nel 2019) (dati Ministero dell’Interno). Il dettaglio delle nazionalità dei minori non accompagnati
che sbarcano in Italia evidenzia, anche nel 2020, provenienze per la maggior parte dal continente africano, con la componente mediorientale che costituisce all’incirca un quarto del totale. Al 31 dicembre 2020, i principali Paesi di provenienza dei MSNA sbarcati risultavano infatti essere la Tunisia (32,1%, al primo posto, come nel 2018 e nel 2019), il Bangladesh (19,8%), la Costa d’Avorio (6,0%), la Guinea (5,7%), l’Egitto e la Somalia (5,5%), il Pakistan (5,2%), l’Eritrea (3,4%), il Sudan (2,7%) e l’Afghanistan (2,6%) (dati Ministero dell’Interno). I dati relativi ai minori soli segnalati alle autorità e che risultano presenti e censiti nelle famiglie affidatarie e nelle strutture italiane di accoglienza, rilevati dal Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, evidenziano una inversione di marcia rispetto agli ultimi due anni. Al 31 dicembre 2020 si contavano 7.080 minori ospitati presso famiglie e strutture di accoglienza su tutto il territorio nazionale, un aumento di presenze del 16,9% rispetto allo stesso periodo del 2019. Come rilevato nel corso di questi anni, la maggior parte dei minori non accompagnati presenti nelle strutture di accoglienza è costituito da giovani maschi (96,4%). Il 95,2% ha un’età compresa tra i 15 e i 17 anni, mentre il 66,9% – oltre un terzo – ha 17 anni ed è ormai prossimo alla maggiore età. Al 31 dicembre 2020, le nazionalità prevalenti tra i minori non accompagnati presenti sul territorio nazionale erano quella bangladese (1.558), quella tunisina (1.084; in decisivo aumento rispetto al 2019) e quella albanese (972) (Dati Ministero del Lavoro e delle Politiche sociali). Il presente progetto intende intervenire sulla presa in carico dei MSNA in Provincia di Milano. Tale territorio è
particolarmente coinvolto dal fenomeno come dimostrano i seguenti dati: 1) la Lombardia è la terza regione d’Italia per presenza di MSNA con il 10,3% (dati di Openpolis al 31 Marzo 2021), la provincia di Milano è la prima tra quelle lombarde con il 53,8% di presenze (Report finale progetto FAMI Costruiamo l’Integrazione); 2) la Lombardia è la seconda regione italiana con il maggior numero di strutture con presenza di MSNA (13,3%) (Report di monitoraggio dicembre 2020 del Ministero del lavoro e delle Politiche Sociali, ultimo disponibile), con la provincia di Milano prima tra quelle lombarde con il 46% di strutture che accolgono MSNA (Report finale progetto FAMI Costruiamo l’Integrazione). Il bisogno istituzionale della Prefettura – UTG di Milano è quello di sperimentare un modello operativo che migliori la governance interistituzionale per assicurare ai MSNA un percorso in grado di contrastare le diverse tipologie di vulnerabilità connesse al loro percorso migratorio riducendo al contempo le disomogeneità di prassi di lavoro territoriali e culture lavorative parcellizzate. Vi sono dunque fabbisogni specifici di capacity building dei soggetti coinvolti, di coordinamento multiattoriale, di individuazione e realizzazione di percorsi per la prevenzione e la presa in carico delle diverse vulnerabilità dei MSNA, di creazione di prassi operative per la rilevazione e trattazione precoce delle emergenze socioassistenziali e psicologiche e per l’attuazione del Protocollo multidisciplinare per la determinazione dell’età dei MSNA, di potenziamento del sostegno al sistema dei tutori volontari e di attivazione di comunità di pratica permanenti quali luoghi di confronto, formazione, informazione e disseminazione delle sperimentazioni e che sostengano e qualifichino gli attori del territorio. La complessità delle attività, il numero dei soggetti coinvolti, il carattere sperimentale del modello di governance e dei vari progetti e la necessità di monitorarne l’efficacia e l’impatto sia durante che a fine progetto, richiedono l’utilizzo di un metodo di lavoro fortemente basato su dati certi, anche al fine di poter replicare progettualità efficaci sul territorio nazionale. L’adesione al progetto già espressa da Città Metropolitana, Comune di Milano, Tribunale per i Minorenni, Questura, Regione Lombardia, Garante per i Diritti all’infanzia e dell’adolescenza, ATS Milano, Policlinico di Milano, Servizio di Etnopsichiatria dell’Ospedale Niguarda attori è garanzia della sinergia tra le diverse progettualità avviate ed in fase di avvio sul territorio.
Obiettivo generale della proposta progettuale
L’obiettivo generale è la costruzione di una rete operativa territoriale che vede la Prefettura – UTG quale punto di coordinamento stabile dei diversi soggetti coinvolti nella protezione dei MSNA per innalzare e aumentare la capacità del sistema di tutela attivando interventi pertinenti alla complessità e multidimensionalità dei bisogni di tale target di riferimento, promuovendo la trasferibilità della sperimentazione in altri contesti territoriali. Si vuole dunque conseguire un mutamento di governance: tale rete sarà coordinata dalla Prefettura e dal dialogo con i soggetti territoriali; essa valuterà i bisogni dei MSNA per poter attivare interventi pertinenti. Le attuali disomogeneità di prassi di lavoro territoriali e culture lavorative parcellizzate vogliono essere ridotte per sollecitare un approccio integrato e multiprofessionale alla presa in carico del MSNA. Nel medio periodo, tale approccio consentirà di conoscere ogni progettualità attiva sul territorio provinciale, assicurando che gli impatti siano coerenti tra loro, che le risorse siano efficacemente impiegate e che i risultati progettuali siano comparabili e coerenti. Nel lungo periodo, tali attività di pianificazione strategica e co-programmazione multiattoriale porteranno ad una capacità d’impatto maggiore del sistema provinciale, ad una maggiore capacità di imparare dalle progettazioni passate e ad una più efficace spesa pubblica.
Obiettivi specifici della proposta progettuale
Cinque obiettivi specifici delineano gli impatti desiderati dall’ente appaltante:
1) rafforzare la collaborazione interistituzionale relativamente al tema dei MSNA
(riattivando il Tavolo sui MSNA);
2) potenziare le capacità del sistema di presa in carico dei MSNA anche in riferimento alle ripercussioni della pandemia COVID-19; attraverso una connessione stabile fra strutture e servizi del territorio (Questura, Tribunale minori, Aziende Sanitarie, Scuola, tutori);
3) rafforzare le capacità di rilevazione e trattazione precoce delle emergenze
socio-assistenziali e psicologiche;
4) favorire l’attuazione del Protocollo multidisciplinare per la determinazione dell’età dei MSNA mettendo a regime prassi operative replicabili a livello nazionale;
5) qualificare gli attori del territorio attivando percorsi formativi e comunità di pratica permanenti come luogo di confronto, formazione, informazione e disseminazione di sperimentazioni progettuali e di prassi e avendo particolare riferimento alla figura dei tutori volontari.
Si persegue un miglioramento di coordinamento multiattoriale e un metodo di lavoro: l’individuazione e realizzazione di percorsi per la prevenzione e per la presa in carico e di prassi operative non sono considerate come attività da svolgersi solo una volta ma come processi di costante monitoraggio delle scelte fatte suscettibili di accorgimenti in caso di nuove esigenze sopravvenute, da verificare in collaborazione istituzionale con la Rete.
Risultati attesi
I risultati attesi si concentrano su due fronti: quello rivolto alle istituzioni e quello rivolto agli operatori. In merito al primo fronte i risultati prevedono il rafforzamento del Tavolo interistituzionale attraverso: 1) gli incontri di confronto del Tavolo; 2) gli incontri di consulenza con il Comitato Tecnico-scientifico; 3) la mappatura delle buone pratiche esistenti sul territorio; 4) la valutazione delle pratiche esistenti al fine di trarne una modellizzazione; 5) le linee guida di intervento.
Rispetto al secondo fronte i risultati riguardano: 1) il potenziamento del sistema di presa in carico dei MSNA attraverso: a) screening e valutazione dello stato psico-fisico dei MSNA coinvolti; b) presa in carico e supporto per tutti i MSNA coinvolti; 2) il miglioramento delle rilevazione precoce delle necessità sanitarie e psicologiche dei minori e la valutazione dei traumi di 40 MSNA; 3) il supporto all’attuazione e diffusione del protocollo multidisciplinare per la determinazione dell’età; 4) il supporto ai tutori volontari attraverso i percorsi di formazione e la mediazione linguistico-culturali e 5) la qualificazione dei tutori volontari e degli operatori dei centri di accoglienza attraverso: a) l’attivazione di Comunità di Pratiche con i due gruppi di attori; b) la realizzazione di 2 seminari di approfondimento sulle linee guida e le sperimentazioni attivate dal progetto; d) la definizione e stesura delle indicazioni per il Tavolo di lavoro inter istituzionale.