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I giovanissimi hanno bisogno di praticare sport

Quante volte ci siamo imbattuti nella locuzione latina “mens sana in corpore sano”?

Sin dall’antichità il benessere fisico e della mente sono andati di pari passo e, lo sport, è un fondamentale alleato per raggiungere questo equilibrio. Praticare attività fisica migliora la salute, la capacità di relazione, l’equilibrio emotivo e, non ultimo, il rendimento scolastico. Ma, durante la pandemia, la chiusura di scuole e palestre, associata all’impossibilità di uscire di casa, ha peggiorato notevolmente una condizione già critica: la sedentarietà nei giovani.

Gli esperti dell’Istituto per la salute dell’infanzia e dell’adolescenza del Bambino Gesù di Roma, nel magazine multimediale ‘A scuola di salute – Sport e attività fisica in età pediatrica’ hanno affrontato il tema degli effetti negativi provocati dalle restrizioni della pandemia.

In questi due anni è aumentata considerevolmente la sedentarietà in tutte le fasce d’età, ma, soprattutto, in quella pediatrica. Secondo l’Osservatorio Nazionale dell’Adolescenza, i giovanissimi non praticano attività fisica per: pigrizia e mancanza di voglia (51%), eccessivo carico scolastico (29 %), ed infine, con il 5 % per motivi economici.

Gli esperti sottolineano la necessità di ritornare a fare movimento. L’attività fisica migliora lo sviluppo motorio e relazionale dei giovani insegnando loro a: mettersi in gioco, lavorare in gruppo, superare i propri limiti, imparare la disciplina e il rispetto per gli avversari, impiegare in maniera costruttiva e divertente le proprie energie e rispettare le regole del gioco. Sono proprio questi benefici che portano gli esperti a raccomandare, per la salute dei ragazzi, meno cellulare e computer e più esercizio fisico.

Lo sport può essere visto erroneamente come un ostacolo nel percorso scolastico, ma, al contrario, si dimostra un valido supporto poiché l’attività fisica contribuisce in maniera positiva allo sviluppo cognitivo, sociale e affettivo dei giovani. Praticare sport in età scolastica favorisce un maggior livello di attenzione e un minor assenteismo scolastico e, secondo alcuni studi, con l’aumentare dell’attività sportiva si registra, addirittura, un migliore rendimento scolastico.

Oltre a questo, attività sportive adeguate ad età e condizione fisica si rivelano benefiche nella riduzione del rischio di patologie come asma, obesità e ipertensione arteriosa. Un’adeguata quota di attività fisica nell’adolescenza migliora, infatti, il sistema cardiovascolare e muscolare, lo sviluppo osseo e il controllo del peso corporeo, con benefici che persistono nel corso dell’età adulta.

Per questo, in Svizzera, l’Ufficio federale della sanità pubblica (UFSP) raccomanda ai giovani almeno un’ora al giorno di attività fisica, non solo per preservare la salute fisica ma anche per portare il buonumore, rafforzare l’autostima e favorire la loro integrazione sociale.

Fonti:

Lo sport fa bene – Ospedale Pediatrico Bambino Gesù (ospedalebambinogesu.it)

145828036-598a8b7d-6979-4268-ad07-9944124421c0.pdf (ospedalebambinogesu.it)