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Estate 2021 serena? Possibile, ma non abbassiamo l’attenzione, nemmeno se vaccinati

L’immunologo e allergologo Mauro Minelli ricorda che il Covid purtroppo non va in vacanza. Ma il modo di vivere le ferie, anche con i propri bambini, con più serenità c’è!

L’estate 2021 è finalmente arrivata, ma ha non portato via il virus del Covid. Che siano in montagna, al mare, in città con gli amici o la famiglia, queste ferie non sono una vacanza dalle misure di protezione e sicurezza a cui siamo abituati. Time4child ne ha parlato con il dott. Mauro Minellimedico specialista in allergologia e immunologia clinica e coordinatore della sezione meridionale della Fondazione italiana medicina personalizzata, per ricordare a tutti voi qualche importante accorgimento per cercare di vivere queste meritate vacanze con gioia ma sempre con la testa sulle spalle

Quanta paura bisogna avere di queste nuove varianti Covid in circolazione?

SARS Cov-2 purtroppo non intende uscire di scena. Il suo ultimo jolly si chiama variante Delta e altre sembrano venire a ruota. Della “Delta” sappiamo essere una mutazione almeno 60 volte più contagiosa del progenitore di Wuhan e sta, per questo, generando disagi non da poco a partire da chi pensava di averla fatta franca, sentendosi talmente tanto più forte del virus mutato da mescolarsi, per esempio, a cuor leggero in riunioni e assembramenti variamente assortiti da etnie alquanto eterogenee. E’ accaduto ed è documentato.

Vero, c’è il vaccino… e meno male. Tutti sappiamo, sulla base di solide fondamenta scientifiche, che i vaccini funzionano, che chi ha ricevuto la seconda dose sarà certamente più al sicuro e che, in costanza di stagione estiva, non dovremmo subire particolari pressioni da parte dell’epidemia per una comprovata associazione della protezione immunologica vaccino-indotta con l’azione protettiva del sole (e non del caldo). Certamente sfrutteremo questi mesi per completare la vaccinazione su tutta la popolazione, pur sapendo di una possibile e tuttavia limitata capacità del mutante di aggirare i vaccini, ma per questo – o anche per questo – non possiamo dismettere il senso di responsabilità civica e di consapevolezza di un pericolo latente che pure ci ha caratterizzato nei mesi appena trascorsi e che, insieme alla campagna di vaccinazione ci ha consentito di raggiungere risultati che nelle scorse settimane sembravano averci rassicurato.

Vaccinati sì, ma comunque con attenzione. Come passare una estate il più possibile sereni?

Le misure di prevenzione anti-Covid non possono, né devono affievolirsi fino a perdersi nella diffusa convinzione di una presunta incolumità oramai già pienamente acquisita. Non è così! La pandemia, affidata alle mutazioni capricciose di un virus tutt’altro che sconfitto, può rimanifestarsi con rapidi incrementi di casi giornalieri, questa volta allargati a tutte le fasce d’età, e con conseguenti ricoveri e decessi.

Certo è il vaccino che conferisce la giusta protezione in breve tempo. Ed è auspicabile che la piena vaccinazione di tutte le fasce di popolazione ad alto rischio di Covid venga effettuata nel più breve tempo possibile per continuare a tenere bassi ricoveri e decessi. Così come è sperabile che tutte le persone già sottoposte alla somministrazione della prima dose di vaccino, possano ricevere una seconda dose nel giusto intervallo di tempo previsto per ogni singola tipologia di vaccino.

Intanto non dismettere le mascherine, non accontentarsi di coprire solo la bocca, non esibirle come un “accessorio di moda”. Non accalcarsi, non cessare la buona norma del distanziamento, non cedere alla tentazione di immaginare che il tempo critico sia ormai passato.  In occasione, di feste, raduni, incontri allargati non sospendiamo le doverose precauzioni imposte dalla ragione, prima ancora che dai DPCM.

Nelle trattorie e nei ristoranti, riaperti ad un pubblico molto ampio di persone desiderose di socialità e convivialità, si continui ad assicurare il mantenimento di una opportuna distanza tra clienti di tavoli diversi.

Attivarsi per convincere il maggior numero possibile di persone indecise o deviate da “fonti tossiche” ad immunoproteggersi, visto che è proprio grazie alla vaccinazione che è possibile mantenere a livelli gestibili i tassi di incidenza della Covid-19.  

Come possono fare i genitori in vacanza a proteggere i figli in vacanza in sicurezza senza spaventarli?

Intanto, se si tratta di adolescenti dai 12 anni in su, garantire loro una adeguata, opportuna e tempestiva vaccino-protezione considerando che evidenze risultanti da riscontri scientifici più che attendibili documentano dati di efficacia e sicurezza dei vaccini a mRNA, rassicuranti se applicati ad una popolazione di ragazzi di età compresa tra i 12 e i 15 anni. D’altro canto, si tratta di persone nelle quali lo sviluppo del sistema immunitario nelle sue diverse componenti si è già consolidato.  Invece, nei bambini di età inferiori ai 12 anni, nell’attesa di avere riscontri scientifici più esaustivi che, relativamente ai vaccini, possano far pendere decisamente la bilancia “rischi-benefici” sul versante di questi ultimi, rimangono fortemente consigliate le norme generali di prevenzione note. Dunque, il rispetto di precauzioni igieniche basilari (lavare frequentemente e accuratamente le mani con acqua e sapone o disinfettante specifico; non portare le mani in bocca); usare, ove possibile, le mascherine (compatibilmente con l’età dei bambini); nutrirli adeguatamente e, magari, provare a responsabilizzarli sui concetti di sicurezza e salute, senza farli desistere dal desiderio di esplorare ed interagire con l’ambiente e la comunità.