Emergenza Ucraina: l’Italia è il rifugio di molti.
Era il 21 febbraio quanto Vladimir Putin, riconoscendo formalmente l’indipendenza delle regioni separatiste del Donbass, ha avviato un percorso di tragedia e devastazione.
Vittima principale dell’invasione e del conflitto che sono seguiti a quel giorno è l’Ucraina, un paese che già non molti anni fa aveva dimostrato la sua forza, determinazione e decisione nell’uscire dalla sfera di influenza russa, e che ora sta difendendo questa libertà con un eroismo degno di Davide contro Golia.
Sotto la guida del presidente Volodymyr Zelens’kyj, uomini e donne hanno imbracciato le armi, alcuni per la prima volta. Altre parti della popolazione invece, soprattutto bambini, donne e anziani, hanno cercato rifugio altrove, con la speranza di ritornare presto nella propria casa. La Polonia è sicuramente la meta preferita, per la vicinanza al confine ucraino, ma anche l’Italia ha svolto la sua parte.
Abbiamo parlato con Anna Marchei, referente dell’accoglienza a Roma della Comunità di S. Egidio, del ruolo svolto nel percorso di accoglienza, del perché l’Italia è stata scelta da molte persone in fuga, delle storie umane e dei macrofenomeni da tenere in considerazione quando parliamo di accoglienza.
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