Time4child e Sea Shepherd lanciano un allarme per i nostri mari
Time4child: si terrà a novembre su piattaforma digitale dedicato al futuro delle nuove generazioni
L’evento coprirà le quattro macroaree che lo determineranno: cibo, mente, salute e sostenibilità. Tra i temi che Time4child vuole trattare non potevano mancare i mari. Il capitano Alex Cornelissen, amministratore delegato di Sea Shepherd, movimento in difesa dei mari, e Andrea Morello, presidente Italia, parteciperanno all’evento. Hanno voluto anticipare alcuni dei temi che dibatteranno all’interno delle giornate di Time4child.
“Vorrei fare una premessa – esordisce Cornelissen – il lockdown non ha reso il mare più pulito. Inoltre, la fauna selvatica non sta tornando a riprendere i suoi spazi, tutt’altro. La pandemia ha migliorato in qualche modo la continua distruzione del mare ma la pesca industriale sta svuotando il mare facendo crollare la biodiversità di interi oceani. I rapporti Fao riportano che solo nel 2016 sono state pescate 79,3 milioni di tonnellate di pesce, di cui il 30 per cento viene rigettato in mare.”
“A questo numero già insostenibile dobbiamo aggiungere fino al 40 per cento di pescato illegale – spiega Morello – stimando a 100 milioni di tonnellate il pesce pescato ogni anno in questi modi. A questi numeri mancano i milioni di squali uccisi ogni anno per il commercio illegale delle loro pinne nel mercato cinese. Dovremo subito cambiare le abitudini di ogni giorno. Scegliere di difendere il pianeta per il futuro. Si prevedono drammatici cambiamenti climatici e massacri di Vite nei Mari”.
“Cosa potrebbero fare i potenti della terra? – conclude Alex Cornelissen – la risposta è semplice: i governi di tutto il mondo devono aumentare le dimensioni delle aree protette del mare o quanto meno mantenere le normative. Le Nazioni Unite hanno fissato l’obiettivo di proteggere il 10% degli oceani del mondo alla fine di quest’anno ma non siamo affatto vicini a quella percentuale”.