Parità e violenza di genere: come parlarne alle medie? L’esperienza di Matera.

24 storie di donne, due secoli di leggi discriminatorie.

L’emozione e le lacrime di ragazzi e ragazze che imparano quando la storia che raccontano con le loro parole sembra diventare anche la loro. Una best practice che arriverà a novembre in Parlamento e potrebbe divenire la base per introdurre la parità di genere a scuola.

Il 4 giugno 2021 è stato presentato a Matera NON T’AMO DA MORIRE, evento nel quale è stata anticipata la pubblicazione di un libro scritto dagli studenti e dalle studentesse della 1H e della 3E dell’Istituto Comprensivo “Giovanni Pascoli”, nato dal progetto ‘Piccole grandi donne’ coordinato dalla professoressa Grazia Tantalo, che sarà pubblicato ad ottobre di quest’anno.

Era presente anche l’avvocato Stefania Ascari, parlamentare e prima firmataria del Codice Rosso, che è arrivata a Matera per partecipare all’incontro del 4 giugno. L’appuntamento è stato organizzato con l’associazione “Anna Rosa una di noi”, che lavora per la prevenzione del femminicidio, nel ricordo di una giovane donna materana uccisa dal suo ex convivente.

Se ogni ragazzo o ragazza racconta la storia di una donna vittima di violenza, allora e in parte diventa quella donna, si immedesima – spiega Tantalo -. Far scrivere i ragazzi, far sì che utilizzino le loro parole per raccontare le storie altrui fa sì che quanto raccontano diventi parte del loro vissuto. Ho visto i miei studenti piangere ascoltando le storie delle donne uccise e commuoversi incontrando i padri e sorelle delle vittime. E non c’è modo migliore di far capire che la violenza di genere è un abominio se non quello di fare entrare i giovani con tutte le scarpe in queste storie”.

Un metodo valido per ogni classe di età?

No, ma il tema della parità di genere può essere declinato in modi diversi a seconda delle classi. Con la prima media abbiamo ricostruito le radici storiche della diseguaglianza di genere e la lunga, lenta e tardiva marcia per correggere la discriminazione. Partiamo dall’assenza di diritti, da quello del voto alla possibilità di scegliere chi sposare; affrontiamo il codice fascista Rocco, il reato di “abbandono del tetto coniugale”; il delitto d’onore (abolito nel 1981) per arrivare al riconoscimento dello stupro come atto contro la persona e non contro la morale (1996) e, infine, alle norme contro reati “nuovi” come lo stalking e il revenge porn (Codice Rosso, 2019). Con i ragazzi e le ragazze di terza media, invece, si possono affrontare le storie delle vittime: le donne uccise o sfigurate.

Quale è la reazione degli studenti?

Stupore, commozione, capacità di ‘rendersi conto’. I ragazzi sono molto più ‘svegli’ di quanto si creda. Sono più ‘avanti’ di quello che la scuola e la società è pronta a riconoscere. Anche sul tema della sessualità, almeno una parte di essi. I ragazzi sono, anche e per fortuna, flessibili. Sono immersi in un universo di stereotipi e li assorbono come spugne: la donna non sa guidare; la donna non sa fare questo o quello; etc. Ma, a differenza degli adulti, non li hanno interiorizzati. Io stessa sono vittima dei pregiudizi sulle donne che mi condizionano anche se li riconosco come tali. I ragazzi hanno la plasticità di abbandonare i pregiudizi con la stessa naturalezza con la quale li hanno assorbiti, se si mostra loro che sono sbagliati. Infine, i ragazzi sanno stupirti. Sembra che non ascoltino, si guardano in giro ma, improvvisamente, rivelano turbamento e profondità eccezionali. Ascoltando le storie delle vittime, le domande che pongono (che fine faranno i figli dell’uccisa?) o il dilemma morale che individuano subito (deve un figlio/a denunciare un padre violento?) testimoniano il loro livello di comprensione.

Trattate anche delle origini della violenza di genere?

Solo di quelle storiche e del ruolo negativo che può avere una cultura oppressiva. Non delle radici sessuali ed emotive: la rabbia maschile, il senso del possesso fisico, il delirante concetto dell’onore non li tocchiamo. Anche se penso che i ragazzi sarebbero più pronti ad affrontarli di quanto scuola o famiglie siano disposte ad accettare.

Ma la materia della parità di genere potrebbe applicarsi all’intero arco scolastico?

Sì, esatto. Il percorso che abbiamo avviato può essere replicato nelle scuole medie, ma può anche continuare nelle superiori e iniziare alle elementari. È uno spunto. Perché con i più grandi si possono affrontare le dinamiche interiori, mentre con i più piccoli si possono togliere le radici dei i pregiudizi con facilità. Quello che è centrale è che, se si vogliono piantare i semi della parità e sradicare quelli della violenza, non c’è età migliore che quella scolare.

Come continuerà il progetto?

Lo porteremo in Parlamento come una best practice dopo l’estate. Un traguardo fantastico per riconoscere agli studenti il loro lavoro. Un grazie va all’impegno di Stefania Ascari, parlamentare italiana e prima firmataria del “Codice Rosso” che è un’entusiasta sostenitrice di progetti come il nostro. E poi continueremo, come ogni anno, ad insegnare, mostrando l’origine e la falsità dei pregiudizi, cercando di dare a ragazzi e ragazze gli strumenti per liberarsi delle catene e delle tossicità del passato e vivere, assieme, meglio e in un mondo migliore.

Nutrire il futuro

La nuova edizione di Time4child dall’11 al 15 novembre 2021

Cosa nutre davvero il nostro benessere? In quale modo studio, lavoro, sport, viaggi e relazioni alimentano la nostra mente? Come il cibo trasforma l’ambiente e risponde ai suoi cambiamenti? E come è possibile nutrire la società a partire dai diritti?

Sono queste le domande alle quali risponderà “Feed The Future”, l’evento Time4child in programma dall’11 al 15 novembre 2021.

Pensato per essere un luogo di incontro tra ragazzi e ragazze per permettere il racconto e lo scambio di storie, esperienze e saperi che possono fare la differenza nelle loro scelte di vita, studio e lavoro, Time4child 2021 sarà un percorso di conoscenza del cibo e, attraverso la metafora del nutrimento, del presente.

È il nutrimento, infatti, il tema intorno al quale si svilupperà l’evento: perché per dare forza al futuro, nostro e soprattutto dei ragazzi, è fondamentale nutrire tutte quelle aree che sono centrali nel funzionamento della società.

Come? Mettendo a disposizione dei giovani gli strumenti necessari a leggere il futuro e orientarsi con informazioni corrette, sviluppando pensiero critico e senso di responsabilità.

Ecco allora che Time4child affronterà il nutrimento declinandolo in 4 macroaree tematiche:

SALUTE. Nutrire il nostro corpo è il primo passo per nutrire la salute di esso. L’alimentazione può infatti essere fattore chiave sia per lo sviluppo di alcune malattie che per la longevità, oltre che un potente mezzo per la prevenzione di tumori e patologie metaboliche e cardiovascolari.
MENTE. Nutrire la mente, con cultura e informazione, è una attività fondamentale per sviluppare apertura mentale e comportamentale, favorendo quindi il contatto tra culture, patrimonio delle civiltà. Ed è ciò che al giorno d’oggi segna la linea di confine tra povertà e ricchezza, salute e malattia, legalità e crimine, adolescenza e vita adulta.
SOSTENIBILITÀ. Il nutrimento del nostro pianeta in risposta ai cambiamenti climatici, all’aumento della popolazione, alla transizione verso nuove forme energetiche, alla riduzione di risorse essenziali come acqua e terre coltivabili, alla diffusione di tecniche innovative in agricoltura. Un binomio essenziale per il futuro delle nuove generazioni che intreccia scienza, morale, politica ed etica dei comportamenti.
DIRITTI. Nutrire la nostra società significa passare innanzitutto per l’area dei diritti, che devono essere conosciuti e compresi a fondo per poi essere diffusi ed essere sostenuti con azioni di concreto rispetto e tutela. A partire da una delle più gravi emergenze sociali del tempo, il femminicidio, sono tanti invece i diritti ancora violati. Time4Child parlerà di violenza e di rabbia, ma anche di comprensione e cura, protezione delle vittime e prevenzione nei possibili aggressori.
Se anche tu vuoi diventare un partner nel nostro viaggio e scoprire di più scrivi a info@time4child.com oppure chiama il numero verde 800178717.

Dall’11 al 15 novembre ne discutiamo insieme!

Non si è mai troppo giovani per difendere il mare

Intervista a Enrico Salierno, vicepresidente di Sea Shepherd Italia su come le nuove generazioni possono fare la differenza per il Pianeta e i suoi Mari.

Dopo l’uscita del documentario Seaspiracy, molte persone hanno iniziato ad interrogarsi (e interrogarci) sul futuro degli Oceani. Purtroppo, la situazione degli Oceani (ma anche del mar Mediterraneo), non è buona. Gli Oceani stanno male, anzi, molto male. Si stima che il mar Mediterraneo sia il mare più sovrasfruttato al mondo.

Cosa significa?

Vuol dire che al ritmo attuale, nell’arco di trent’anni, non avremo più pesce a disposizione.

Ma a disposizione di chi?

Riprendiamo le parole del capitano Alex Cornelissen, CEO di Sea Shepherd, che proprio in occasione dell’uscita di questo documentario ci ha invitato a riflettere sul rapporto tra noi ed il Mare. Le creature che abitano i Mari continuano ad essere considerate come oggetti a disposizione del genere umano. Le specie di pesci vengono chiamate “stock”, come se si trattasse di merci e non di essere senzienti. L’estrazione, ma potremmo dire il furto, di forme di vita dal Mare viene descritta come “raccolta”. Le quantità di pesce ed altre creature sono misurate in peso invece che in singoli organismi. Tutte le specie vengono chiamate semplicemente “pesce”. E, infine, ci hanno inculcato a lungo il mito che i pesci non sentano dolore.

È tutto perduto, quindi?

No, affatto. Tutti noi, e soprattutto i più giovani, possiamo fare qualcosa di concreto, proprio ora, per cambiare il futuro del Mare (e del Pianeta). Chi sta leggendo questo testo, forse senza rendersene conto, sta già facendo qualcosa per i Mari: si sta interessando a loro.

Ed è proprio da questo interessamento che può nascere la spinta a collaborare con Sea Shepherd Italia o con altre associazioni che si occupano di tutelare i Mari ed i loro abitanti.

Che età hanno i volontari di Sea Shepherd?

I volontari della nostra associazione sono di molte fasce di età diverse, ma i più giovani rappresentano una fetta importante. E non si è mai troppo giovani per aiutare il Pianeta ed i suoi Mari! Tutti possiamo fare la nostra parte: possiamo condividere le informazioni sulla protezione dell’ambiente, raccogliere un rifiuto in spiaggia (anche se non è il nostro) o provare a ridurre l’uso di plastica e di oggetti usa e getta.

Qual è il rapporto con le Istituzioni?

Dicono però che l’unione faccia la forza: le associazioni come Sea Shepherd riescono a fare la differenza, perché possono collaborare con le istituzioni o con altri gruppi. Il rapporto con le istituzioni, d’altronde, è molto importante, come dimostra la nostra esperienza con il Ministero dell’Ambiente, con la Guardia Costiera o le Capitanerie di Porto, non solo in Italia. Far rispettare la legalità è il primo e importantissimo passo per difendere concretamente i Mari e può diventare un modo per portare l’attenzione su temi che, magari e fino a quel momento, non erano stati considerati dalle leggi in vigore.

Qual è il messaggio di Sea Shepherd a studenti e studentesse di oggi?

Anche le grandi associazioni però sono fatte di singoli individui e tutti, ma proprio tutti, possono contribuire alla difesa dei Mari ed in moltissimi modi. È possibile donare un po’ del proprio tempo, svolgere attività di pulizia delle spiagge o dei fondali, effettuare donazioni, partecipare ad eventi, diffondere post e notizie (incluso questo articolo!), leggere, informarsi e provare ad essere una piccola parte di quel cambiamento che siamo convinti non solo sia necessario, ma sia davvero possibile.

Chiunque sia arrivato a leggere fin qui, ha già iniziato a fare la sua parte. Continuiamo?

Per scoprire di più sul mondo di Sea Shepherd, visita il sito www.seashepherd.it

 

Time4child: il focus 2021 sarà cibo e nutrimento

Dall’11 al 15 novembre 2021 l’evento si focalizzerà sul significato dell’alimentazione per corpo e mente, sostenibilità e ambiente

Il rapporto con il cibo, la cultura e la produzione di esso, sarà la chiave di lettura dell’evento 2021 di Time4child, l’appuntamento pensato per far incontrare studenti e studentesse con le storie, le esperienze, i saperi che possono fare la differenza nelle loro scelte di vita, studio e lavoro.  Far incontrare i giovani con ricercatori, volontari, medici ed esperti nei vari campi dell’attività umana significa, infatti, fornire loro gli strumenti per costruire il loro futuro.

Assieme ad aziende Sponsor ed Enti patrocinatori Time4child 2021 parlerà, perciò, di salute (il cibo come fonte di benessere); mente (gli alimenti che fanno bene alla nostra psiche), sostenibilità (come tutelare il pianeta attraverso l’alimentazione); e diritti (azioni per diminuire il fenomeno della fame nel mondo).

Gli appuntamenti si alterneranno tra offline, in presenza, e online toccando, tra gli altri, temi come:

  • Importanza del rapporto genitori-figli nell’approccio di questi ultimi con il cibo, soprattutto nel passaggio dall’infanzia all’adolescenza
  • Tendenze più comuni e diffuse, come la passione per il junk food e la sua smaniosa condivisione sui social
  • Tematiche inedite, come il cibo creato con stampanti 3D, nuova frontiera dell’alimentazione e finestra sul futuro

Il cibo nelle sue varie sfumature per la salute della persona, l’economia e l’ambiente sarà, perciò, un tema importante per l’edizione 2021 di Time4child, ma non concluderà il novero delle occasioni di approfondimento.

Dal cibo, infatti, nascerà la metafora del nutrimento, nell’ottica della quale verranno immaginate declinazioni per ogni singola area di Time4child per arrivare, infine, al concetto di nutrimento per la nostra società, un posto dove non dovrebbero esserci differenze di genere, in nessun ambito, bensì armonia e parità (Diritti).

11 al 15 novembre 2021: segnatelo già in agenda.

Se anche tu vuoi diventare un partner nel nostro viaggio e scoprire di più scrivi a info@time4child.com oppure chiama il numero verde 800178717 e ne parleremo insieme!

Time4child lancia “Feed the future”

Dal 11 al 15 Novembre il nuovo evento 2021 parlerà di nutrimento a 360 gradi sia digitalmente che con spin-off fisici.

Time4child non si ferma mai, e non vediamo l’ora di tornare a discutere con professori, istituzioni, scuole e cittadini dei temi più cari a tutti noi per il futuro dei ragazzi. È con grande entusiasmo, perciò, che annunciamo il nuovo evento per il 2021: dall’11 al 15 novembre si terrà Feed the Future, sarà sia in forma virtuale che con spin-off fisici in diverse città italiane.  

A guidare il percorso di scoperta per giovani e famiglie sarà il concetto di nutrimento che spazia dalla mente al corpo, dalla società all’ambiente. Informazione, buone pratiche, esperienze reali attraverseranno l’evento 2021 per raggiungere studenti e studentesse con le informazioni che possono avere un impatto nelle scelte di studio, lavoro, vita e salute.  

Nutrimento futuro si muovono di pari passo, attraversando i pillars che costituiscono la mission di Time4child. Quattro li avete già conosciuti: mente, cibo, salute e sostenibilità. Quest’anno si aggiungerà una quinta area tematica: quella dei diritti. Non è possibile, infatti, immaginare il futuro senza pensare alle lotte fatte e ancora da fare per costruire una società ed un pianeta governato dai valori della parità, dell’uguaglianza, del rispetto e della tolleranza. 

Ecco i valori dai quali partirà la ricerca di Feed the Future spaziando trasversalmente tra discipline, orizzonti e ambiti di approfondimento diversi.   

Qualche esempio? Si parlerà di quali cibi “nutrirsi” per abbattere il rischio di tumori e malattie croniche, quindi, e di come produrli in maniera sostenibile, ma anche di cosa può essere considerato “nutrimento” per la persona e la società oltre la semplice ‘pietanza’. Cultura, società, scuola, mondo del lavoro: la nostra riflessione si muove in maniera trasversale ed attuale. Ecco perché quest’anno verrà presentata la nuova area tematica dei diritti: a nutrire il futuro da costruire assieme alle nuove generazioni saranno, infatti, i diritti, la parità, la fine della violenza di genere, la lotta per i diritti universali, i valori della tolleranza, dell’inclusione e della valorizzazione delle differenze.  

Questi saranno gli ingredienti del futuro al quale Time4child vuole contribuire mettendo in contatto giovani e famiglie con i portatori di esperienza e di visione: medici, attivisti, testimoni, grandi aziende ed istituzioni. 

Ecco il perché di “Feed the future”: mettendo in comune le storie e i saperi è possibile fare la differenza, aiutando le nuove generazioni a costruire il loro percorso. 

Curiosi? Continuate a seguirci tramite i nostri canali social, la newsletter e il nostro sito per scoprire quali grandi sorprese vi aspettano a novembre!  

Fai la differenza! Destina il 5×1000 a Time4child

È gratis per te. Ma è un dono per famiglie e ragazzi che si stanno facendo strada nella vita.

Il 5×1000, perciò, non si dona. Si destina.  A te non costa nulla in più. Ma può fare la differenza nella società.

Perché indicare Time4child per il tuo 5×1000?

Per dare strumenti alle nuove generazioni con i quali capire, studiare, proteggersi.

  • Per disinnescare la minaccia del bullismo, far parlare le vittime, sanare le radici della violenza
  • Per allentare la tremenda morsa della violenza di genere, educare ad un atteggiamento e una percezione di totale parità e armonia tra tutti i generi
  • Per costruire un internet più sicuro per le nuove generazioni
  • Per prevenire le dipendenze da alcool, stupefacenti e gioco d’azzardo patologico
  • Per mettere in contatto i giovani con i percorsi di ricerca, lavoro, studio e gli stili di vita migliori per loro

Non è facile scegliere la propria strada in una società complessa. Time4child nasce per aiutare giovani e famiglie a trovarla.

Aiutaci anche tu a trasformare la complessità in un’occasione

Prevenis

Time4child non ha paura di mettersi alla prova, scendendo in campo per portare un aiuto concreto laddove c’è bisogno.

È con questo spirito che la cooperativa ha deciso di partecipare ai bandi di Opportunità e inclusione promossi dalla Regione Lombardia. 

Una scelta che si è rivelata positiva: Time4child ha infatti vinto i bandi “Prevenis” e “Reduco”, relativi alla messa a sistema del modello di intervento regionale a favore di giovani e adulti a grave rischio di marginalità.

Due bandi separati che però lavorano insieme: essere al fianco dei soggetti vulnerabili per aiutarli in un percorso di uscita e recupero da modelli di vita non funzionali.

Abuso di alcool, di sostanze, ma anche la dipendenza da tecnologie sono tra le principali cause che portano a sviluppare comportamenti pericolosi e dannosi, per sé stessi e gli altri.

In particolare, nella Regione Lombardia, soprattutto nelle zone di Milano e limitrofi, sono sempre di più i giovani vittime di comportamenti estremi e devianti

Nel 2018, il 43% dei 15enni italiani e il 37% delle 15enni ha fatto binge drinking, e l’1,9% di giovani tra i 15 e i 34 anni ha fatto uso di cocaina. Emerge anche una non più trascurabile dipendenza dal gioco virtuale: oltre 65.000 persone, cioè 0,3 su mille assistiti, potrebbero giocare in modo problematico ed esporsi quindi al rischio di sviluppare forme patologiche legate al gioco.

In particolare, secondo la ricerca CNR del 2018 sull’area del Milanese realizzata per la rete civica Milano No slot coordinata dal Comune e condotta su 3.500 studenti, risulterebbe che i giovani e minori a rischio dipendenza o già dipendenti siano circa il 9,8%.

Siamo ben oltre l’avvisaglia di campanelli d’allarme, e nel pieno di una vera e propria emergenza.

Time4child è onorata di annunciare che, grazie alla vincita dei due bandi, potrà portare il suo contributo in maniera pragmatica e concreta. Sarà infatti nostro impegno gestire le attività di sensibilizzazione e informazione nell’ambito di unità di strada e di centri di ascolto con eventuali accompagnamenti ai servizi sociosanitari.

Svolgeremo inoltre, di concerto con la ASST Fatebenefratelli Sacco, attività di ascolto e supporto durante gli interventi sanitari, nelle unità mobili ecc.

Attraverso spot di informazione mirata, come infopoint allestiti nei luoghi del divertimento e della formazione, la nostra cooperativa offrirà un luogo sicuro dove ascoltare le richieste di aiuto e offrire percorsi risolutivi, stabilendo insieme a degli esperti il livello e profilo del bisogno e indirizzando verso i servizi più appropriati per le necessità specifiche.

Eco – mobility. L’Italia post Covid avrà mai un traffico green? La risposta del servizio di car sharing

Car2Go, ora Sharenow, ha risposto alle nostre domande sulla mobilità “green”, sulle prospettive del nostro Paese e come la pandemia del Covid-19 ha impattato il settore 

Quale è il bilancio alla fine del 2020, inclusa l’emergenza Covid-19, della share mobility in Italia? 

La pandemia e le conseguenti restrizioni alla vita pubblica hanno comportato una battuta d’arresto al settore della sharing mobility. In particolare, il carsharing ha registrato un calo dei numeri che ha toccato anche il -90% durante il primo lockdown. A spaventare molto i consumatori infatti è stato proprio il principio alla base del servizio: la condivsione. Il timore del contagio nell’utilizzo di un veicolo in comune, nonostante le misure che abbiamo adottato in merito alla sanificazione dei veicoli sia stata eccellente sin dal principio ha infatti portato gli utenti a non scegliere il servizio. Successivamente però, contrariamente a quanto ci aspettavamo, con l’allentare delle restrizioni verso maggio, gli utenti della sharing mobility hanno invertito la tendenza, confermando come questi servizi fossero la giusta risposta per evitare il ritorno ad un uso massivo dell’auto privata in un momento in cui il trasporto pubblico era contingento. Il carsharing infatti si è dimostrato essere la soluzione perfetta per muoversi non solo all’insegna della flessibilità, ma anche della sicurezza e dell’accessibilità economica. In SHARE NOW, dunque, nonostante le restrizioni, possiamo guardare indietro ad un buon 2020, in cui abbiamo registrato un totale di 410.000 nuove iscrizioni e 18 milioni di noleggi a livello globale. Abbiamo anche notato una tendenza verso noleggi più lunghi nel 2020. Ciò è dovuto alla nostra offerta completa di car sharing a lungo termine, in cui i nostri veicoli possono essere noleggiati per un massimo di 30 giorni. 

Car Sharing e ambiente: un legame sempre più forte o ancora da cementare? 

Gli effetti della pandemia da Covid-19 hanno dimostrato in modo impressionante quanto velocemente il nostro ambiente naturale possa riprendersi dall’inquinamento e quanto valga la pena vivere in una città con volumi di traffico inferiori. Le emissioni globali causate dal traffico stradale sono addirittura diminuite del 36%. Queste cifre indicano chiaramente il grande potenziale che abbiamo a disposizione per alleviare la situazione ambientale. Pertanto, i concetti di traffico delle città dovrebbero concentrarsi costantemente su soluzioni di mobilità sostenibile e non devono essere limitati a misure a breve termine. Dovrebbe piuttosto esserci un approccio olistico che supporti tutte le forme di mobilità sostenibile, come il trasporto pubblico, il car sharing o il ride-hailing. A medio termine, ciò migliorerà ed eleverà la mobilità elettrica a forma di trasporto primaria, rispettosa del clima e per la quale il car sharing a flusso libero che incorpora veicoli elettrici è stato un importante motore trainante. Il 25% della flotta di SHARE NOW è elettrica e sono stati percorsi oltre 166 milioni di chilometri a bordo di vetture elettriche. 

Scegliere il car sharing comporta tangibili benefici dal punto di vista ambientale? Quali? 

Assolutamente, il car sharing gioca un ruolo decisivo nella svolta della mobilità elettrica. Ricordiamoci infatti che ogni veicolo SHARE NOW sostituisce fino a sei auto private e, allo stesso tempo, viene utilizzato fino a sei volte più frequentemente. Inoltre, SHARE NOW con 4 città con flotte 100% elettriche e 5 città con flotte parzialmente elettriche, è il più grande fornitore in Europa di veicoli elettrici in condivisione free-floating. Per noi, infatti, il futuro del carsharing è elettrico e la mobilità elettrica riveste un ruolo di importanza strategica cruciale per la nostra attività. Il funzionamento di una flotta di car sharing esclusivamente elettrico facilita il primo contatto della maggior parte delle persone con i veicoli elettrici e dimostra l’idoneità della mobilità elettrica per l’uso quotidiano. 

Racconta una storia, semina il futuro

Diventa ambasciatore digitale di Time4child

La più grande eredità è quella che si lascia nelle persone.

Un’idea, una consapevolezza, una nuova abitudine che cambia lo stile di vita o porta a scoprire un corso di studio e di lavoro mai immaginato prima. 

Infanzia e adolescenza sono pieni di incontri casuali che cambiano il corso della crescita.  

Aiutiamo studenti e studentesse a raccoglierne quante più possibili! 

Time4Child è una cooperativa sociale il cui scopo è mettere in contatto le nuove generazioni con le informazioni e le testimonianze che possono fare la differenza nella loro strada.  

Sei uno sportivo che aiuta i ragazzi vittime di violenze? Una mamma che insegna yoga durante la gravidanza? Sei una scienziata che studia le piante nello spazio? Sei la ragazza che è guarita da una dipendenza e sa trovare le parole giuste per aiutare altre e altri a non vivere la stessa esperienza?  

La tua storia è preziosa. La tua storia è un dono che può cambiare il futuro. 

Raccontacela. 

Sei un Instagrammer, TikToker, Youtuber, blogger, giornalista, personaggio dello spettacolo che può aiutarci ad aprire nuove finestre sul mondo e diffondere racconti che fanno crescere?  

Diventa ambasciatore digitale di Time4Child 

Scrivici a info@time4child.com

#UNITICONTRO

I giovani protagonisti della lotta al cyberbullismo  

Martedì 9 febbraio 2021, si è tenuto l’evento digitale “Relazioniamoci con la rete, non facciamoci intrappolare” organizzato da Time4Child per celebrare la festa internazionale del Safer Internet Day.  

Moderato dall’autore televisivo Chicco Sfondrini, hanno attivamente preso parte al dibattito professionisti e giovani personalità che combattono quotidianamente le dinamiche e i disagi scatenati dal bullismo e dal cyber bullismo.  

Sono tantissimi, infatti, gli adolescenti e i giovanissimi che ogni giorno subisco atteggiamenti di scherno ed esclusione tanto nell’ambiente scolastico quanto in quello quotidiano. Il web è diventato, negli ultimi anni, un palcoscenico accessibile a tutti, dove chi commette bullismo trova il suo pubblico preferito. “La rete è importante, ma è altrettanto necessario saperla usare bene e responsabilmente, seguendo e rispettando delle regole precise” così il Professore Luca Bernardo – Presidente comitato scientifico Time4Child, Direttore del dipartimento Materno Infantile Fatebenefratelli Milano e esperto di bullismo- ha introdotto la tematica dell’incontro.

Ha concordato con fervore Andrea Pucci, noto comico e conduttore televisivo, impegnato nella lotta social al fenomeno “Internet è un’evoluzione per l’umanità e deve dare benefici, vantaggi. È inaccettabile che un mezzo così potente possa provocare dei disagi”.

Non solo in rete, ma anche nei momenti di pura normalità, il bullismo colpisce i più “deboli”Samuele, giovanissimo poeta di 12 anni, vittima di bullismo, ha raccontato la sua storia attraverso le sue poesie, espressione di un animo che ha trovato conforto nelle parole in momenti difficili. È proprio nella scuola, infatti, che molto spesso avviene l’emarginazione dal gruppo. Ma è anche lì che si può trovare conforto.

In ogni scuola c’è un referente a cui rivolgersi quando si è soggetti a situazioni difficili, che siano insegnanti o professionisti del settore” ha affermato Marco Busetti– Dirigente Ufficio Scolastico Ambito Territoriale di Milano già Ministro dell’Istruzione- “bisogna essere sinceri con sé stessi e raccontare la verità, senza provare vergogna di ciò che si è, la scuola è uno strumento di mediazione che deve creare unità”.

Le nuove generazioni, oltre all’ambiente scolastico, si confrontano, e scontrano, sui social. Brian Signorini – Instagrammer e TikToker di 17 anni- sfrutta la sua popolarità per sensibilizzare sulle tematiche del bullismo e dell’inclusione sociale. Ha dichiarato: “Un social può essere usato al meglio o al peggio, sta all’utente scegliere come agire, se qualcuno porta contenuti informativi, stimolanti e positivi sono sicuro che possano essere d’aiuto”.

Ha continuato su questa tematica Lisa Di Berardino -Vice-Dirigente Compartimento Polizia di Stato- “la rete è libera e democratica, ma deve avere le stesse regole della realtà, un atto di bullismo messo online diventa virale e può avere conseguenze fortissime. Prima di inviare con in click, bisogna pensare agli effetti che possono avere le parole”.

Chi viene aggredito online subisce gli stessi effetti di chi viene abusato di persona. “Trovare l’autostima in sé stessi è necessario per non farsi attaccare” ha aggiunto Gabrielle Fellus– Presidente I RESPECT, Presidente Associazione Italiana Dilettantistica KMIT- “la prima cosa da fare è capire chi siamo e quali sono gli strumenti a nostra disposizione, se io so chi sono io, nessun commento può farmi del male”.  

L’ascolto dei ragazzi e della loro realtà è, quindi, alla base dei futuri progetti di Time4Child, dove gli adulti collaborano alla costruzione di un futuro positivo per le nuove generazioni, non dicendo loro cosa fare, ma guidandoli per mano e restando al loro fianco.

È possibile rivedere il webinar seguendo il link presente sull’homepage del nostro sito.