Il primo censimento di persone senza fissa dimora: la fotografia della situazione nella Capitale
Avviata da Istat la prima indagine pilota nel quartiere Esquilino-Termini di Roma: un’azione propedeutica alle iniziative del 2024 in vista del Giubileo
Persone innanzitutto, ma anche numeri. L’iniziativa promossa dall’Assessorato per le Politiche Sociali e dall’Istat per censire i senzatetto non ha nessun precedente. È la prima volta infatti che un progetto di questo tipo viene sviluppato, e con una finalità precisa: raccogliere quante più informazioni possibili per poter implementare attività di supporto e aiuto ad una categoria di cittadini spesso lasciata ai margini.
I dati presentati da Barbara Funari, Assessora alle Politiche Sociali del Comune di Roma, e Cristina Freguja, a capo della Direzione Centrale per le Statistiche Sociali e il Welfare dell’Istat, durante una conferenza stampa tenutasi la mattina dell’11 ottobre al Campidoglio presentano uno spaccato della Capitale importante e fondamentale per poter mettere in campo azioni concrete nel prossimo futuro.
L’INDAGINE
L’indagine, che si è concentrata in questa prima fase pilota sulle persone senza fissa dimora del quartiere Esquilino-Termini di Roma, è stata svolta il 31 marzo 2023 all’interno dell’importante iniziativa della “Notte della solidarietà”, che ha coinvolto 200 volontari di diverse associazioni che si occupano dei senza fissa dimora, insieme gli studenti dell’Università Tor Vergata, debitamente formati.
Ai fini dello studio il quartiere Esquilino è stato suddiviso in 24 aree, alle quali sono state aggiunte quattro zone adiacenti alla stazione e il sopracitato ex hub vaccinale.
Sono state prese in esame 168 persone, delle quali 133 senza tetto che abitualmente dormono in spazi pubblici e 35 che, invece, si trovavano all’interno della tensostruttura presente nell’ex hub vaccinale della stazione Termini, adibita dal 16 febbraio 2023 a dormitorio emergenziale.
Una piccola parte della città quindi, che ha però permesso di incasellare i primi tasselli di un fenomeno emergenziale che coinvolge l’intera città. Gli intervistati dai volontari erano nell’87,3% uomini, mentre le donne coprivano solo il 12,7%, con un’età media di 42,1 anni;nelle zone prese in esame non erano presenti, fortunatamente, dei minori.
Per quanto concerne la loro provenienza, è emerso che ben 70 erano originari del continente africano (Marocco, Tunisia e Somalia i paesi più rappresentati),mentre solo 33 erano europei (di cui 16 italiani) e 25 asiatici (in particolare Bangladesh, Pakistan e India).
Nell’approcciarsi a queste informazioni è fondamentale tenere a mente che non sempre i dati demografici sono verificabili e certi: ad esempio, i volontari hanno riportato all’interno dell’indagine come per il 25% dei soggetti indagati non sia stato possibile accertarne la nazionalità.
Un altro dato importante e da tenere sicuramente in considerazione è che ben il 53,8% degli intervistati dichiara di aver usufruito, nella settimana precedente all’indagine, di almeno un servizio di supporto quali mensa, dormitorio, cambio d’abiti, docce o simili.
LE PROSSIME INIZIATIVE A SOSTEGNO
La dottoressa Cristina Freguja in occasione della conferenza stampa di presentazione si è detta particolarmente soddisfatta del lavoro svolto con Roma Capitale, che “costituisce uno dei tasselli degli sviluppi futuri del lavoro dell’Istat su queste tematiche, anche a livello nazionale”.
Come ha ricordato la dott.ssa Barbara Funari durante la conferenza di presentazione, questo è solo l’inizio di un progetto più grande sul territorio romano che partirà a fine gennaio 2024 e che vedrà coinvolto, questa volta, un territorio ben più ampio comprendente tutto l’anello ferroviario di Roma Capitale, annesse anche le stazioni ferroviarie di Roma Ostiense e Roma Tiburtina, i quartieri residenziali di Ostia nonché alcune zone specifiche considerate rilevanti al fine dell’indagine.
L’Assessora alle Politiche Sociali ha avuto l’occasione, inoltre, di discutere la realizzazione dei nuovi centri d’accoglienza, previsti in vista del Giubileo entro il 2026, realizzati sfruttando i fondi ottenuti tramite il PNRR.
Ad oggi, è stata anche confermata la costruzione del primo centro che si troverà tra Tiburtina e Pietralata che prevede 30 posti letto. L’immobile, oltre ad essere realizzato con modalità ecosostenibili, includerà un’area verde aperta a tutti, ed è pensato per ospitare anche interi nuclei familiari e non più solo singoli soggetti.
Infine, ultimo ma non per importanza, è stato presentato il camper Lgnet2, una delle tre unità mobili realizzate con i fondi europei ed in convenzione con la Asl Roma 1 e Roma 2, che renderà possibile l’ assistenza medica e psichiatrica anche a minori stranieri non accompagnati, spesso estremamente bisognosi di cure.