Skip to content

Giovani oltre ogni confine

YOBBO e i progetti Erasmus + non sono solo semplici esperienze all’estero: attraverso gli scambi culturali, infatti, i ragazzi si mettono a confronto con realtà diverse e stimolanti, non solo per lo studio

I millenials vengono spesso definiti “la generazione Erasmus”: una etichetta che nel tempo si è ampliata, integrando al suo interno anche i famosi “gap year”, ovvero quegli anni di intervallo vissuti generalmente all’estero. Condurre una esperienza all’estero, infatti, riguarda non solo un confronto a livello di studio, con una lingua diversa e un metodo di studio che apre gli orizzonti accademici, ma anche una esperienza di vita quotidiana e, quindi, di crescita personale. Una esperienza che, grazie a realtà come YOBBO e Erasmus +, può compiere un passo ulteriore. Ne abbiamo parlato con Pasquale La Rocca, giovane vicepresidente di Yobbo- Youth Beyond Borders, per scoprire come una realtà del terzosettore possa occuparsi della mobilità giovanile e quali siano le necessità – e aspettative – delle nuove generazioni verso queste esperienze.  

  • Come è nata Yobbo?

Yobbo è stata fondata nel 2015 come gruppo informale di giovani e nel 2019 è diventata associazione del terzo settore. L’idea è nata da Shata Diallo che ha unito tutti noi amici, conosciuti a nostra volta durante gli scambi culturali Erasmus+ estivi, in un gruppo attivo di giovani con l’obiettivo di dare ad altri ragazzi come noi la possibilità di viaggiare e scoprire la cultura europea.

  • In cosa consistono i progetti Erasmus +?

I progetti Erasmus+ si possono categorizzare in tre chiavi d’azione: la Key Action 1 è a sostegno della mobilità individuale ed offre l’opportunità di intraprendere esperienze professionalizzanti e formative all’estero;  la Key Action 2 è in rincalzo dei partenariati strategici che puntano allo sviluppo di iniziative rivolte a diversi settori dell’istruzione e della formazione promuovendo lo scambio di best practice tra organizzazioni coinvolte con le iniziative Erasmus+; Key Action 3 è a supporto delle conoscenze nel settore dell’istruzione, della formazione e della gioventù per la definizione e il monitoraggio di politiche basate sull’analisi per paese e tematica.

Noi di Yobbo ci occupiamo delle prime due chiavi d’azione: prevalentemente proponiamo scambi giovanili in partenariato con altre associazioni europee e siamo parte attiva nella gestione di progetti formativi per le altre organizzazioni.

  • In cosa consiste uno scambio giovanile?

Gli scambi altro non sono che delle occasioni di incontro che durano dai 7 ai 14 giorni, dove ragazzi e ragazze provenienti da diversi paesi europei vivono insieme imparando a conoscere culture diverse e svolgendo attività progettate per stimolare il confronto su temi di interesse comune. Il metodo utilizzato è quello dell’educazione non formaleche non prevede insegnanti e lezioni ex cathedra, bensì la promozione di una relazione orizzontale tra i partecipanti e i trainer formati precedentemente, che così sviluppano insieme conoscenze e competenze. Vi sono tre principi alla base di questa tipologia di formazione: utilizzo di metodi partecipativi incentrati su chi apprende, valutazione di fallimento e successo non individuale ma collettiva consentendo il diritto di sbagliare e di imparare dai propri errori, creazione di attività che si basano su obiettivi e si rivolgono a gruppi dal target ben specifico affinché i training possano portare un risultato fruttuoso.

Parlando di target, ad esempio, Yobbo si interfaccia prevalentemente con giovani che vanno dai 15 ai 25 anni provenienti da piccole realtà e che hanno poca possibilità, per i motivi più disparati, di viaggiare. Il nostro obiettivo è quello di poter far vivere ai giovani un’esperienza che sia formativa, divertente e che possa arricchirli con ricordi e contenuti.

  • Con quale metodo, voi di Yobbo, affrontate la formazione dei ragazzi?

La metodologia che noi usiamo per la formazione dei giovani che partecipano ai nostri progetti si rifà al ciclo di Kolb, che consiste in un approccio di apprendimento esperienziale. Grazie ai facilitatori, i ragazzi possono creare analogie tra ciò che accade durante lo scambio e ciò che succede nella loro quotidianità. Per esempio, dopo ogni attività i giovani si riuniscono e, con il supporto del trainer che ha il compito di porre determinate domande, viene stimolata una riflessione in cui i soggetti collegano l’attività svolta e ciò che hanno imparato grazie ad essa alla possibilità di cambiamento e miglioramento nella propria quotidianità.

Le competenze che vengono sviluppate durante uno scambio sono riconosciute dal World Economic Forum come quelle più appetibili per l’inserimento nel mondo del lavoro. Proprio per questo, anche noi del team siamo in continua formazione.

  • Perché un giovane dovrebbe intraprendere questa esperienza?

Ogni momento di incontro è sempre qualcosa di prezioso, ci mette in contatto con noi stessi e con gli altri. Proprio questa specificità rende gli scambi interculturali Erasmus+ qualcosa di speciale. Le persone che partecipano provengono da così tanti contesti diversi che le necessità non possono essere categorizzate: ogni ragazzo e ragazza decide liberamente di mettersi alla prova e imparare ciò che più serve per diventare un adulto consapevole e libero. Con la parola “imparare” non si fa necessariamente riferimento a delle nozioni scolastiche o preimpostate; anche il semplice fatto di uscire dalla propria zona di comfort è un grandissimo insegnamento per soggetti che sono in una fase della vita delicata e formativa. Inoltre, gli scambi sono sostenuti dalla comunità europea: ogni partecipante è tenuto a versare una piccolissima somma d’iscrizione per partecipare, mentre il resto delle spese è completamente a titolo gratuito. È un’occasione assolutamente da non perdere per crescere, stringere nuove amicizie in tutta Europa e imparare il proprio valore in relazione agli altri.

Per maggiori info:

IG: https://www.instagram.com/yobboprojects/?hl=it

FB: https://www.facebook.com/YouthBeyondBorders/?locale=it_IT