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Droga in adolescenza. Le 4 cose importanti da sapere

Il 26 giugno è la Giornata internazionale contro l’abuso e il traffico di droga. Istituita dall’Onu nel 1987, ha tra i suoi scopi il rafforzamento della cultura che argina e ripara al consumo di sostanze stupefacenti e di alcol.

Le droghe fanno più male durante l’età dello sviluppo.

Nel periodo adolescenziale possono insorgere esigenze che non sempre riescono a essere soddisfatte. Il bisogno di comunicare, la necessità di dare un’immagine di sé positiva, la ricerca stessa del piacere o la necessità di estraniarsi dalla realtà. Droghe o alcol danno l’illusione di raggiungere gli obiettivi evidenziati. Ma per quanto tempo? E, soprattutto, a che prezzo?

 
Ogni droga fa male, ma durante l’età dello sviluppo i danni sono maggiori e possono provocare effetti negativi anche nel tempo, a volte irreversibili. Allo stesso modo, l’assunzione di bevande alcoliche al di sotto dei 18 anni, o il consumo sregolato a qualsiasi età possono essere causa anche di infarto o di ictus. Senza dimenticare che droghe o alcol causano il 35-40% degli incidenti stradali con morti o lesioni gravi. Conoscere le conseguenze nefaste delle droghe e dell’uso di alcol è fondamentale. Il cervello umano non si sviluppa completamente prima dei 23-25 anni: per questo gli effetti delle sostanze tra i giovani rischiano di diventare devastanti.

Il meccanismo delle dipendenze.

Ogni forma di dipendenza si fonda sul circuito di ricompensa e rinforzo, che sfocia in un meccanismo di tolleranza e astinenza. Ciò può generare disturbi comportamentali e di personalità, come altre patologie.

Secondo uno studio dell’ESPAD (Progetto europeo di Indagine sulla Scuola per l’alcol e le altre droghe), circa il 28% degli studenti italiani tra i 15 e i 19 anni afferma di aver fatto uso almeno una volta di una o più sostanze illegali o di alcol. Tra le motivazioni emergono: la necessità di alterare lo stato di coscienza o di sperimentare sensazioni diverse o più intense, il tentativo di staccarsi dalla quotidianità, la voglia di essere più disinibiti o socievoli, il bisogno di saldare un senso di appartenenza nel gruppo.

Le singole droghe e cosa possono provocare.

Le sostanze psicoattive sono varie e agiscono diversamente sul sistema nervoso:

hanno generalmente un’azione sedativa gli oppiacei (eroina, cocaina, oppio, codeina, metadone) e quelle sostanze che vengono definite sedative/deprimenti (alcol, benzodiazepine e barbiturici);

hanno un’azione stimolante sul sistema nervoso centrale sostanze come cocaina, anfetamine, metanfetamine, crack, MDMA;

un terzo gruppo è quello delle sostanze allucinogene (mescalina, LSD, ketamina, cannabinoidi sintetici) e psicodislessiche (marijuana e hashish).

Le sostanze più diffuse nell’Occidente e quindi in Italia sono la cannabis (che appartiene alla categoria delle psicodislessiche), la cocaina e l’MDMA. Poi l’alcol.

Cannabis. Le due principali tipologie di effetti sull’individuo provengono dai due principi chimici che caratterizzano marijuana e hashish. Il THC (tetraidrocannabinolo) ha generalmente effetti euforizzanti, provoca distorsioni spazio-temporali, alterazioni sensoriali. il CBD (cannabidiolo) ha, invece, effetti rilassanti, sedativi, ansiolitici. Studi recenti mettono in relazione l’uso di cannabis a disturbi gravi come psicosi cronica o, addirittura, l’insorgenza della schizofrenia.

MDMA. Nella scienza la sostanza si chiama 3,4-metilenediossimetanfetamina. Viene comunemente chiamata MDMA, come pure Ecstasy, e viene descritta come “Droga dell’amore”. Produce effetti stimolanti o eccitanti. Incide sul sistema inibitorio, indebolendolo. Il boom del consumo tra i giovani è stato registrato a partire dagli anni 80-90 nelle discoteche. L’uso provoca danni  al sistema cerebrale. Va ricordato che parte degli incidenti sulle strade, specie nei weekend, è dovuto anche a guidatori sotto l’effetto di sostanze come MDMA e similari.

Cocaina. L’assunzione comporta vari rischi. La sostanza è un vaso costrittore e gli adolescenti possono andare incontro a vasospasmo coronarico, ischemie cerebrali e danni alla mucosa nasale. Sono rilevanti i danni al cervello: frequenti i casi di alterazioni comportamentali, aggressività, non consapevolezza del pericolo, attacchi di panico, insonnia. A lungo termine possono manifestarsi gravi alterazioni paranoidee, allucinazioni visive o uditive. In situazioni di astinenza la depressione è una conseguenza comune.

Alcol. Si può considerare una droga a tutti gli effetti. L’assunzione, come già visto, è una causa frequente di incidenti stradali gravi. A peggiorare il quadro c’è una tendenza: la nascita di nuove abitudini tra i più giovani. Il “Binge drinking”, il bere quantità alte di alcolici in poco tempo fino a stordirsi, è una di queste e rappresenta un fattore di rischio aggiuntivo rispetto all’uso “normale”.