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DAD e schermi digitali: quanto influiscono sulla vista dei ragazzi?

Con la terza ondata del Covid-19, la didattica a distanza è nuovamente il mezzo attraverso il quale si può “andare a scuola” nelle zone rosse. Ma che impatto hanno gli schermi sulla vista dei giovani?

L’utilizzo prolungato e quotidiano di dispositivi elettronici porta ad un affaticamento degli occhi, in quanto i muscoli dell’accomodazione sono sottoposti ad uno sforzo continuo nella messa a fuoco.

Per ovviare questo problema si può seguire la regola 20-20-20, ossia prendere una pausa ogni venti minuti, per venti secondi spostando lo sguardo verso una distanza di almeno 20 piedi (circa 6 metri).

L’occhio umano, infatti, non si affatica mettendo a fuoco spostando in lontananza.

Importantissima, inoltre, è l’azione della luce naturale. Infatti, è consigliabile – rispettando tutte le regole di sicurezza della zona rossa – passeggiare all’aperto.

Autorevoli oculisti danno ormai per certa una relazione tra rischio miopia e vita al chiuso.

Sia i bambini che gli adolescenti che trascorrono quotidianamente del tempo alla luce solare beneficiano, perciò, di una riduzione del rischio miopia.

La miopia, non a caso, sta crescendo enormemente tra i giovani, sia in Europa e in Asia. Ciò non è direttamente riconducibile alla DAD, ovviamente, ma è molto probabilmente connesso ad uno stile di vita moderno che vede crescere l’utilizzo di device tecnologici e il tempo passato all’interno degli appartamenti.

DAD e schermi digitali: quanto influiscono sulla vista dei ragazzi? 

Con la terza ondata del Covid-19, la didattica a distanza è nuovamente il mezzo attraverso il quale si può “andare a scuola” nelle zone rosse. Ma che impatto hanno gli schermi sulla vista dei giovani?

L’utilizzo prolungato e quotidiano di dispositivi elettronici porta ad un affaticamento degli occhi, in quanto i muscoli dell’accomodazione sono sottoposti ad uno sforzo continuo nella messa a fuoco.

Per ovviare questo problema si può seguire la regola 20-20-20, ossia prendere una pausa ogni venti minuti, per venti secondi spostando lo sguardo verso una distanza di almeno 20 piedi (circa 6 metri).

L’occhio umano, infatti, non si affatica mettendo a fuoco spostando in lontananza.

Importantissima, inoltre, è l’azione della luce naturale. Infatti, è consigliabile – rispettando tutte le regole di sicurezza della zona rossa – passeggiare all’aperto.

Autorevoli oculisti danno ormai per certa una relazione tra rischio miopia e vita al chiuso.

Sia i bambini che gli adolescenti che trascorrono quotidianamente del tempo alla luce solare beneficiano, perciò, di una riduzione del rischio miopia.

La miopia, non a caso, sta crescendo enormemente tra i giovani, sia in Europa e in Asia. Ciò non è direttamente riconducibile alla DAD, ovviamente, ma è molto probabilmente connesso ad uno stile di vita moderno che vede crescere l’utilizzo di device tecnologici e il tempo passato all’interno degli appartamenti.