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Competenze in gioco, Time4child partecipa alla giornata di formazione della Regione Lazio sul DGA

Giovedì 21 settembre Time4child ha partecipato alla giornata di formazione “Competenze in gioco” sui modelli di prevenzione sul DGA (Disturbo da gioco d’azzardo) nella tavola rotonda dedicata allo stato dell’arte degli interventi innovativi degli Enti del Terzo Settore per il contrasto del DGA e relative proposte operative per il superamento delle criticità.

Un tema delicato e complesso quello della prevenzione del DGA e più in generale dell’educazione alla salute per via dei tanti ostacoli di carattere culturale (il gioco d’azzardo è assai radicato nella nostra cultura), economico-finanziario (attecchisce di più nelle fasce economicamente deboli e comporta delle notevoli entrate per l’erario), tecnologico (il gioco d’azzardo sul web e i numerosi dispositivi con cui lo si può praticare), scientifico (difficoltà legate alla valutazione dell’effettivo impatto degli interventi di prevenzione sulle popolazioni target).

La giornata si è posta l’obiettivo di evidenziare i modelli d’intervento maggiormente efficaci, in grado di incidere sui fattori di rischio sia individuali che ambientali; di individuare le modalità maggiormente efficaci di intercettazione precoce del DGA; di effettuare un primo bilancio delle esperienze innovative territoriali avviate nella Regione Lazio finalizzate alla sensibilizzazione, alla prevenzione e alla intercettazione delle situazioni di rischio, allo scopo di evidenziarne le criticità e di proporre eventuali correttivi.

La Direttrice della Cooperativa Raffaella Fonda ha concentrato l’intervento sul racconto delle attività svolte nel territorio della Asl Roma 4 (città metropolitana), nei distretti 1-2.

Partendo dalle criticità, composizione eterogenea e frammentata del territorio, alta presenza di decisori diversi, un territorio in cui lo stigma e la vergogna sono maggiormente sentiti in quanto si vive in piccole comunità in cui ci si conosce e nelle quali si riscontra una scarsa percezione del problema da parte della comunità tutta, luoghi dove operano operatori che cambiano di frequente e necessitano di formazione continua, si passa alla possibile risposta alle criticità che si declina in due filoni:

  1. Il fondamentale lavoro delle unità di strada che, proprio per rispondere alle criticità appena citate, si è concentrato sulla sensibilizzazione, sulla comunicazione, sull’informazione, sulla percezione della comunità sul tema del DGA e sul tentativo di agevolare l’emersione, rappresentando una sorta di osservatorio di prossimità.
  2. L’importanza della costruzione di reti; fin da subito si è compreso che la risposta più efficace alle criticità del territorio sarebbe stata quella di mettere in rete i servizi presenti di pubblico e privato. Grazie alla Asl Roma 4 e al Dott. Barletta si è siglato il protocollo operativo “Rete territoriale per le dipendenze ad elevata integrazione”, promosso dal SERD dell’ASL Roma 4, con l’obiettivo di realizzare una Rete integrata per le dipendenze tra Servizi Pubblici, del Privato Accreditato e del Volontariato, altre Reti e/o altri Progetti relativi all’Addiction, attivi sul territorio al fine di migliorare le relazioni tra i diversi setting assistenziali e integrare il più possibile le attività degli organismi attraverso una migliore gestione delle relazioni esterne.

Dal protocollo nasce una collaborazione fattiva tra SERD e Enti del terzo settore, con l’organizzazione di diversi incontri finalizzati ad individuare strategie utili all’individuazione di possibili utenti o loro familiari e ad una maggiore sensibilizzazione anche degli operatori, collaborazione che inizia a dare i primi risultati tangibili, dal possibile invio ai gruppi AMA di familiari o di giocatori che necessitano di essere accolti in orari diversi, all’invio di comunicazione delle attività a medici di base, pediatri, assistenti sociali al fine di mettere in rete tutti i servizi esistenti e creare maggior consapevolezza sul tema e che vede parallelamente il rafforzamento delle attività delle Unità di strada sui destinatari della lettera; dagli incontri si riscontra, inoltre, la necessità di una formazione continua agli operatori che entrano in contatto con i Serd per dare vita a un processo di presa in carico condiviso.

L’altra rete fondamentale è quella creata con il comune di Cerveteri che ha messo a disposizione gli uffici del servizio sociale per il gruppo AMA e che ha condiviso l’opportunità di far partecipare le psicologhe del gruppo AMA alle riunioni organizzative e di monitoraggio dei Punti Unici di Accesso. Questo percorso si dimostra utile per comprendere quali territori del Comune sono più marginali e migliorare l’eventuale individuazione di problematiche legate al DGA attraverso un’analisi condivisa delle segnalazioni. 

L’intervento si conclude con una riflessione prima sui risultati e poi sulle opportunità che il lavoro di quest’anno ha consentito di fare:

– Per quanto riguarda i risultati l’aver identificato indicatori utili e replicabili quali la sottoscrizione di protocolli di rete operativi e la formazione continua degli operatori presenti sui territori.

Per quanto riguarda le opportunità sono tre i punti da sottolineare:

– Continuare a mettere a sistema le risorse dei servizi pubblici e del terzo settore per non disperdere le diverse attività esistenti;
– Continuare ad acquisire e migliorare la conoscenza del fenomeno su territori molto diversificati e trovare insieme strategie comuni e specifiche. 
– L’opportunità che gli enti del terzo settore possano divenire una sorta di possibile braccio operativo dei servizi sul territorio andando a divenire strumento di supporto degli stessi con il fine di agevolare l’emersione.