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Autismo: impariamo a conoscerlo bene

I disturbi dello spettro autistico hanno tante sfumature e difficoltà. Comprendere questa condizione è importante per facilitare l’inclusione e il sostegno alle famiglie, motivo per cui il 2 aprile è stata istituita la Giornata Mondiale della consapevolezza sull’Autismo.

“È più felice quando è lasciato solo”, “vive dentro di sé”, “ignora le cose che lo circondano”: queste furono le descrizioni date al Dott. Kanner, negli anni ’30, dal padre di Donald Triplett, il primo paziente a cui fu diagnosticato il disturbo di autismo.

Un caso che si è rivelato fondamentale nel campo della psichiatria e psicologia clinica, grazie al quale si sono potute definire le caratteristiche del disturbo e le terapie ad esso correlate.

 I disturbi dello spettro autistico consistono in alterazioni del neurosviluppo legate ad un’anomala maturazione cerebrale che avviene già nel grembo materno e che coinvolgono, principalmente, il linguaggio, la comunicazione, le interazioni sociali e gli interessi, che risultano essere ristretti, ripetitivi e stereotipati.

Ad oggi, l’incidenza dell’autismo è maggiore nel sesso maschile, in un rapporto stimato di circa 4 a 1 e studi recenti condotti in Asia, Europa e Nord America hanno constatato che circa una persona su 89 ne è affetta.

In Italia sono stimati come pazienti circa 600mila bambini con altrettante famiglie coinvolte.

Quali sono i segnali a cui prestare attenzione?

Normalmente i bambini cominciano a comunicare con le persone che li circondano già nei primi mesi di vita: ne sono un esempio i sorrisi e i gesti intenzionali che compiono per far comprendere i loro bisogni. Ad essi segue il linguaggio, che si sviluppa intorno ai 18 mesi.

È proprio nei primi due anni di vita, quando le capacità comunicative cominciano a mostrarsi, che possono comparire dei campanelli d’allarme, quali:

  • Problemi comunicativi e sociali: i soggetti affetti dal disturbo autistico manifestano importanti difficoltà nella comunicazione non verbale, evitando gli sguardi, non comprendendo le espressioni del viso dei familiari e non sono in grado di utilizzare la mimica facciale per comunicare con gli altri;
  • comportamenti stereotipati: dimostrano un interesse eccessivo per alcuni oggetti, ripetendo gesti sempre uguali con il corpo e le mani;
  • ipersensibilità a rumori e suoni eccessivi;
  • resistenza al cambiamento della routine;
  • comportamenti aggressivi e autolesionisti.

Come avviene la diagnosi effettiva?

La valutazione clinica, ossia basata esclusivamente sull’osservazione del bambino e non esistono accertamenti di laboratorio o di imaging in grado di darne una conferma effettiva.

Affidandosi a dei centri specializzati, però, le equipe mediche possono procedere con due test specifici: l’Autism Diagnostic Observation Shedule-2nd Edition e il Autism Diagnostic Interview-Revised.

Il primo test si basa sull’osservazione dei momenti di gioco del paziente, mentre il secondo consiste in un’intervista fatta ai genitori per indagare la presenza di sintomi dello spettro autistico.

Esistono delle cure specifiche?

Nel 2011 l’Istituto Superiore di Sanità ha elaborato una Linea Guida per il trattamento dei disturbi dello spettro autistico nei bambini e negli adolescenti, identificando come efficaci dei programmi psicologici e comportamentali strutturati come Applied Behavioral Analysis – ABA, Early Intensive Behavioural Intervention – EIBI ed Early Start Denver Model – ESDM.

È sicuramente auspicabile iniziare un intervento precoce che preveda un coinvolgimento sia della famiglia che della scuola.

Sono, infatti, consigliati gli interventi mediati dai genitori che, guidati da professionisti, possono apprendere e applicare nella quotidianità le modalità di interazione più efficaci per lo sviluppo delle capacità comunicative del figlio/a.

È importantissimo mettere in atto alcuni accorgimenti che si adeguino il più possibile alla loro difficoltà come, ad esempio, mantenere una postura che favorisca il contatto dello sguardo e l’interazione faccia a faccia, coinvolgere il bambino in attività condivise e parlare con un linguaggio semplice e comprensibile alle sue competenze linguistiche.

Per saperne di più consulta le fonti:

https://www.ospedalebambinogesu.it/autismo-disturbi-dello-spettro-autistico-79955/

https://www.fondazioneveronesi.it/magazine/articoli/i-nostri-ricercatori/differenze-di-genere-e-autismo-un-possibile-ruolo-dellossitocina#:~:text=L’incidenza%20dell’autismo%20%C3%A8,di%20circa%204%20a%201.

https://angsa.it/autismo/numeri/#:~:text=Studi%20in%20Asia%2C%20Europa%20e,1%25%20e%20il%202%25.&text=Un%20recente%20studio%20condotto%20in,1000%20(uno%20su%2089).